Estetiste, grido di rabbia «Queste restrizioni aiutano gli abusivi»
Una impresa ferrarese su tre ha intenzione di utilizzare i finanziamenti europei e i fondi comunitari. Ma per avvalersi di queste risorse chiede soprattutto una netta semplificazione delle procedure amministrative, l’utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e nella modulistica e assistenza tecnica. A dirlo è una elaborazione dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sui dati dell’indagine effettuata da SiCamera e InfoCamere su oltre 32mila imprese nell’ambito del progetto Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli interventi territoriali), condotto da Unioncamere e dall’Agenzia per la Coesione territoriale e finanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020. La pandemia e la discussione intorno alle nuove risorse europee potrebbe essere all’origine della rinnovata attenzione delle imprese, anche della nostra provincia, all’utilizzo dei finanziamenti europei. Ma per affrontare la scrittura e la presentazione delle domande, una impresa su due lamenta la difficoltà di adempiere alle richieste, oltre un quarto sottolinea l’eccessiva distanza di tempo tra richieste ed assistenza e la modesta rispondenza degli strumenti alle esigenze delle imprese. Quote minori di imprese indicano tra le criticità soprattutto il fatto che i settori dei bandi non siano sempre attinenti alle attività dell’impresa, le dimensioni imprenditoriali troppo limitate, le difficoltà legate all’obbligo di presentare garanzie e/o fidejussioni e la mancanza di una documentazion standard. «Il Recovery Fund – dice in proposito Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio – è un’occasione storica ma occorre ambizione, inserendo e programmando solo ciò che da qui al 2026 trasformerà l’Italia in un Paese diverso, profondamente cambiato nelle sue capacità di crescita». —
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