Il mare e la spiaggia erano il suo mondo
L’ultimo saluto ieri all’imprenditore Modestino Bellotti Fu tra i primi a credere nelle potenzialità dei Lidi
SAN GIUSEPPE. Silenzio, commozione e lacrime per l’ultimo saluto, nella chiesa di San Giuseppe, a Modesto Bellotti, l’imprenditore balneare, titolare dei bagni Patrizia e Nettuno del Lido Pomposa, deceduto domenica scorsa, all’ospedale di Cona, a causa di una grave malattia. In tanti hanno atteso all’esterno della chiesa l’uscita del feretro dell’imprenditore 80enne, stimato pioniere della costa comacchiese.
le parole
Alcuni bagnini storici, che avevano lavorato al fianco di Bellotti negli anni ’70, hanno ricordato, commossi, «la grande e quarantennale amicizia che ci legava. Modestino, come lo chiamavamo tutti – hanno dichiarato alcuni veterani del salvataggio ai lidi –, per la statura, era un amico e un fratello per tutti, ma anche un gran lavoratore. Alla mattina alle 6 lo trovavi già in piedi a pulire la spiaggia e tenere tutto in ordine per l’arrivo dei turisti». Nei primi banchi i figli e i nipoti, abbracciati attorno alla bara dell’anziano, deceduto ad 80 anni, in seguito a complicazioni dovute ai disturbi cardiocircolatori e oncologici che lo affliggevano da qualche tempo. «Era d’animo gentile e spero che vada in un posto migliore di questo – ha dichiarato un nipote, Athos Farinelli –; mancherà davvero a tutti».
Durante l’orazione funebre, il parroco don Alessandro Guerinoni, parlando dell’impegno, della purezza e della semplicità di Modesto Bellotti, ha invocato «la misericordia infinita del Signore. Non termina oggi il cammino di Modesto – ha aggiunto il parroco –, la sua vita è ora nella grazia di Dio e se ha avuto sofferenze riceverà consolazione e ricompense. Dio è luce, è consolazione e se non vedremo più questo nostro fratello, non significa che non esiste più, perché ora comincia una nuova vita per lui nella beatitudine di Cristo».
il mare e la spiaggia
Tra gli amici ed i parenti che hanno voluto ricordare la figura di Modesto Bellotti, anche Massimo Arveda, artigiano di San Giuseppe. «Nel 1975 Modestino, che era già proprietario del Bagno Patrizia, ha acquistato il Bagno Nettuno da mio padre Alceste Pino. Siamo sempre stati come una grande famiglia, molto unita. Bellotti, come mio padre è stato un esempio di vita e di attaccamento al lavoro».
Tra i clienti affezionati, che hanno preso parte alle esequie funebri, Riccardo Fabbri, ha ricordato come «da tanti anni frequento il Bagno, dove prima lavorava anche sua moglie Giuseppina, morta due anni fa. Ora devono andare avanti da soli i figli Mariella e Marco ed il nipote Alan, ai quali ci stringiamo tutti con affetto». Commossa, un’altra cliente Enrica Casadio, ha aggiunto come «era un operatore balneare d’altri tempi con cui si giocava a carte ed era sempre disponibile con tutti, nonostante le lunghe e pesanti giornate di lavoro». —
K. R.
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