Ferrara, scuola e assistenza domiciliare: il vaccino si fa col medico di base
L’iniezione potrà essere prenotata rivolgendosi direttamente agli ambulatori
FERRARA. Ieri è stato siglato l’accordo locale tra l’Asl e le organizzazioni sindacali della medicina generale per l’applicazione del Piano nazionale della vcaccinazione anti-Covid19. Nello specifico tra le categorie interessate dall’intesa c’è il personale scolastico di ogni ordine e grado in età compresa tra i 18 e i 75 anni che può prenotare la vaccinazione presso gli ambulatori del proprio medico curante dove potrà anche essere vaccinato. Qualora il medico non sia in grado di organizzarsi autonomamente nella vaccinazione, potrà usufruire delle strutture messe a disposizione dall’azienda sanitaria.
Altro target previsto dall’accordo sono i pazienti in assistenza domiciliare, i loro familiari conviventi, il caregiver, e i pazienti non trasportabili che non sono in grado di accedere ai centri vaccinali dell’azienda. Per questi pazienti il medico curante attiva la vaccinazione a domicilio o, dove possibile, nel proprio ambulatorio. Per il personale scolastico, l’accordo sottoscritto prevede che si continui la vaccinazione nell’ambulatorio del medico curante col vaccino AstraZeneca. Il personale scolastico con più di 75 anni o con patologie che non consentono l’utilizzo del vaccino AstraZeneca sarà invece indirizzato ai punti vaccinali dell’Asl.
Per i pazienti in assistenza domiciliare, i loro familiari conviventi, il caregiver, e pazienti non trasportabili, l’accordo prevede che la vaccinazione sia effettuata con il vaccino Moderna a domicilio da medico curante e infermiere. Sono escluse dalla vaccinazione con questo vaccino le persone che sono affette dalle seguenti patologie: fibrosi polmonare idiopatica, malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia, scompenso cardiaco in classe avanzata, pazienti post shock cardiogeno, malattie neurologiche, sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili, pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive, miastenia grave, patologie neurologiche disimmuni, soggetti con diabete di tipo 1, soggetti con diabete di tipo 2 che necessitano di almeno 2 farmaci per il diabete o che hanno sviluppato complicanze, soggetti con morbo di Addison, soggetti con panipopituitarismo, fibrosi cistica, pazienti sottoposti a trattamento dialitico cronico, pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza, pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico, pazienti con diagnosi di cirrosi epatica, evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto, persone che hanno subito uno “stroke” nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3, pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione, pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure, pazienti affetti da talassemia, anemia a cellule falciformi, sindrome di Down, pazienti in lista d’attesa o trapiantati, grave obesità, pazienti con diagnosi di Aids, disabili gravi .—
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