Caricento, fusione con Credem I sindacati: bene la trattativa
Fabi, First-Cisl e Fisac-Cgil: «Siglato l’accordo sul Fondo di Solidarietà E c’è l’impegno per il turnover. Ora confronto sulle tutele per i dipendenti»
CENTO. «Caricento in questi giorni ha aperto la trattativa propedeutica alla fusione con Credem. Un primo passo negoziale e per certi versi inconsueto, poiché solitamente questi confronti si aprono a decisione già deliberata dalle assemblee dei soci».
Apprezzano il meccanismo avviato i sindacati Fabi, First-Cisl e Fisac-Cgil, con le due aziende « al tavolo negoziale». Comunque - rileva la delegazione sindacale trattante - «si dovrà aprire un’ulteriore trattativa a decisione formalmente approvata per discutere temi fondamentali come, a esempio, i presidi lavorativi da mantenere a Cento, la tutela dei lavoratori Caricento e delle loro professionalità».
Malgrado un vento avverso iniziale, «il confronto è proseguito per la forte volontà del fronte sindacale». Due gli argomenti in questa fase: il Fondo di Solidarietà e «l’armonizzazione delle voci economiche del cia aziendale a quello Credem. E abbiamo posto sul tavolo anche la questione delle tutele, in primis su mobilità territoriale e professionale».
A oggi i sindacati hanno siglato l’accordo sul Fondo di Solidarietà, che consentirà «l’uscita su base volontaria ai i colleghi che maturano il diritto pensionistico fino al 30 giugno 2026 (con possibile estensione al 31 dicembre 2026) e fino a 35 adesioni».
Fabi, First-Cisl e Fisac-Cgil evidenziano di aver ottenuto anche l’impegno «di Credem ad assumere a tempo indeterminato un numero di persone pari alle uscite, dando priorità di valutazione a chi ha già lavorato per la Cassa, mantenendo invariati i livelli occupazionali. E il 29 marzo ripartirà il confronto su armonizzazione economica e tutele». Nell’ambito delle tutele, quelle su mobilità territoriale e professionale «sono fondamentali per tutti i dipendenti, in particolare per chi lavora negli uffici centrali. Ci sono state date ampie rassicurazioni che “Credem non farà gli autobus per Reggio Emilia”, ma chiediamo riscontro in un impegno formale che circoscriva fortemente l’area di spostamento individuale. Siamo certi che anche la Fondazione e le istituzioni centesi confermeranno la loro attenzione a questi temi». Confortati dal fatto che il Gruppo Credem ha ottenuto per il 5º anno consecutivo «la certificazione Top Employers» per l’eccellenza nelle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti, i sindacati confidano «che sia volontà comune dare tutte le sicurezze e tutele necessarie ai colleghi Caricento per affrontare con serenità il futuro lavorativo». —
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