Classi inclusive in asili e materne: pronto il secondo turno con 76 bimbi Ma i genitori sono perplessi sui criteri
È di ieri l’annuncio del Governo che dopo Pasqua riapriranno le scuole dai nidi alla prima media, anche in zona rossa. Ma nel frattempo il Comune di Ferrara aveva già organizzato il secondo turno di “classi inclusive” nelle strutture d’infanzia municipali. I primi 226 bimbi infatti avevano cominciato il 17 marzo, per due settimane mentre dal 7 aprile toccherà ad altri 76 bimbi con disabilità o con bisogni educativi speciali. Le famiglie saranno contattate il 31 marzo dagli uffici di coordinamento pedagogico di riferimento. Sono state confermate le 44 sezione e l’organizzazione in bolle stabili dalle 7.30 alle 17.
Il gruppo di coordinamento pedagogico sta valutando i parametri scelti per la prima turnazione: per la scuola dell’infanzia 8 bambini per bolla, 6 bambini per bolla per il nido «e le bolle saranno formate con i criteri di precedenza utilizzati nella prima turnazione con garanzia di inclusività per i bambini Bes e attenzione alle attuali esigenze di conciliazione dei tempi di lavoro e cura dei figli», spiega il Comune in una nota. Per inserire nella turnazione le famiglie che hanno espresso la disponibilità a partecipare alla creazione delle classi inclusive saranno seguiti i seguenti criteri: entrambi i genitori (o genitore unico) occupati in attività lavorative che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro; un genitore occupato in attività lavorative che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro; nessun genitore occupato in attività lavorative che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro a cui vanno associate altre fragilità (assenza rete familiare, pendolarismo eccetera), mentre in caso di situazioni similari si procede a sorteggio. Ma proprio sui criteri di abbinamento ieri si sono concentrate le proteste nel corso della manifestazione di “Priorità alla scuola” in piazza Savonarola per chiedere il ritorno alla didattica in presenza.
Fra i cori infatti è tornata fuori la questione dei gruppi classe formati dal Comune per affiancare i bimbi disabili e i bes nella scuola in presenza. Qualche genitore si diceva ancora in attesa di capire i criteri di abbinamento: «ci sono delle incongruenze. Una mamma sola, con delle difficoltà nel tenere a casa il figlio, non è rientrata nell’elenco. Viceversa c’è chi è stato scelto pur potendo gestire la situazione familiare in maniera certamente più serena». E dall’assessore Dorota Kusiak, che intanto ieri era presente alla manifestazione, «ancora nessuna risposta alle mail», lamentavano i genitori. —
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