Condanna per corruzione per l’ex ministro Clini Inchiesta nata in città
il processo
Si è concluso con due condanne a sei anni di carcere per l’ex ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e per Augusto Calore Pretner, professionista padovano dello studio Sgi, il processo avviato grazie ad un’indagine della Procura e della Guardia di Finanza di Ferrara. Corruzione aggravata è l’accusa che i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Roma hanno confermato con la loro sentenza di ieri, e fa riferimento ad un finanziamento da 54 milioni di euro concesso dal ministero allora guidato da Clini come direttore generale (anni tra il 2007 e il 2011), per il progetto New Eden che riguardava la riqualificazione di una zona dell’Iraq. Il progetto prevedeva interventi di bonifica in alcune zone della Mesopotamia, ed era gestito dalle società Ong Iraq Foundation e Nature Iraq. Secondo l’accusa, parte dei fondi sarebbe stata distratta, finendo sui conti di Lugano riconducibili allo stesso ex ministro e al professionista padovano.
L’inchiesta risale al 2014 e fu avviata appunto a Ferrara perché in città ha una delle proprie sedi lo studio d’ingegneria Med, dove arrivavano le fatture per operazioni inesistenti emesse dalla olandese Gbc, che secondo l’accusa si prestava al ruolo di “cartiera”, dove sarebbe transitata parte dei soldi. Furono gli ordini di custodia emessi dal gip Piera Tassoni su richiesta della Procura a portare agli arresti domiciliari di Clini e Pretner, facendo scattare perquisizioni e sequestri. Poi il processo finì a Roma per competenza territoriale.
«Sono stato condannato dopo 8 anni in assenza di prove - dichiara Clini - e delle indagini che avevo chiesto sul mio lavoro in Iraq. Ricorrerò ovviamente in appello». —
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