«L’azienda si dovrà fermare ma nessuno rischia il lavoro»
L’avvocato della Niagara: «Tutte le misure di sicurezza hanno funzionato» Lo stop sarà di circa due mesi. Sono trentacinque i dipendenti
poggio renatico. La Niagara di Poggio Renatico si occupa del servizio di smaltimento delle acque reflue e lavora a livello nazionale. Conta oggi 35 dipendenti e il legale rappresentate è Mauro Carretta. A spiegare la posizione dell’azienda dopo il pauroso incendio di giovedì notte, l’avvocato Fabio Anselmo: «I danni sono molto ingenti e l’attività della Niagara si dovrà fermare per un po’– spiega Anselmo –. Uno stop forzato, perché tutto dovrà essere rimesso a posto per tornare a lavorare in sicurezza. Ecco, mi preme sottolinearlo: si riprenderà appena possibile e cercando di accelerare i tempi per quanto possibile».
I cancelli resteranno chiusi per circa due mesi, ma queste sono solo le prime previsioni. «Nessuno si è fatto male e la situazione è stata gestita nel migliore dei modi. Questo significa che la ditta è sana e che tutti i protocolli vengono rispettati. Ci sono sì rifiuti pericolosi ma nulla di tossico e quanto successo lo dimostra. Anche se avremmo preferito non doverlo dimostrare in questo modo».
E gli operai? Qualcuno rischia il posto di lavoro? «Certo che no – assicura l’avvocato Anselmo –. Verranno messi in atto tutti gli ammortizzatori previsti, l’azienda adesso dovrà avere il tempo per riorganizzarsi ma per quanto riguarda l’aspetto occupazionale non si corre alcun rischio».
di cosa si occupa
La Niagara da 40 anni nello smaltimento dei rifiuti e per la bonifica di siti contaminati da sostanze inquinanti.
La struttura si avvale di una potenzialità operativa di 140. 000 ton/anno. Un laboratorio di analisi interno testa i campioni forniti da ogni cliente per verificare la compatibilità del rifiuto con le tecnologie di smaltimento dell’impianto, oltre ad indicare eventuali esigenze di pretrattamento da eseguire in appositi reattori discontinui.
«Niagara, a testimonianza della propria trasparenza gestionale ed a tutela della qualità dell’ambiente, svolge ogni ciclo di lavorazione attraverso le procedure del proprio sistema di gestione integrato conforme alle norme UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001, garantendo, in tal modo un sistema di audit certificato», sottolinea l’avvocato Anselmo.
come funziona
I rifiuti vengono scaricati in vasche di omogeneizzazione per una prima fase di sgrigliatura e desabbiatura. Il rifiuto viene poi inviato ad un sedimentatore per la separazione dalla frazione fangosa. La componente liquida viene sottoposta ad un’ulteriore lavorazione con reagenti chimici e ad un periodo di sedimentazione per la separazione del fango prodotto dal trattamento. Il refluo, quindi, viene immesso in un serbatoio di accumulo-omogeneizzazione per poi essere avviato alla fase di trattamento biologico. —
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