Tensione e lunga attesa Pronti per l’evacuazione
Il sindaco Garuti subito sul posto: «Predisposto un piano di emergenza» «I cittadini possono stare tranquilli: non c’è inquinamento nell’aria»
poggio renatico. Una telefonata ha fatto balzare il sindaco di Poggio Renatico Daniele Garuti dalla poltrona e in pochissimi minuti il primo cittadino è arrivato in vi a Amendola, a Bancareno, davanti al cancello della ditta Niagara. Che stava andando a fuoco. «Nelle prima ore ho solo potuto sperare che tutto andasse bene - ha detto con la voce stanca di chi non ha chiuso occhio tutta la notte -. Mi sono messo nella mani dei vigili del fuoco e creduto fin da subito nella validità dell’impianto. Anche il destino questa volta è stato dalla nostra parte, visto che il poco vento tirava verso la campagna dove in pratica no ci sono case».
l’organizzazione
Predisponendo comunque una sorta di piano per una eventuale evacuazione del paese, Garuti ha spettato che i tecnici dell’Arpa facessero i primissimi rilievi, «ma hanno subito visto che l’aria non era inquinata, che i parametri erano nella norma. E già questo mi fatto stare più tranquillo».
Il primo cittadino ha subito informato dell’accaduto con un post sulla pagina del Comune: «giovedì sera, verso le 22, nella zona artigianale Sipro di Bancareno, è scoppiato un incendio all’interno della ditta Niagara, che ha interessato la parte nord ovest dell’impianto di trattamento rifiuti speciali - ha evidenziato -. L’imponenza delle fiamme, visibili a chilometri di distanza provenendo da Ferrara, connesse alle caratteristiche dell’impianto, hanno imposto un massiccio dispiegamento di mezzi dei vigli del fuoco, che sono accorsi da Ferrara, Bologna, Cento e Bondeno».
Garuti fa presente che «da una prima ricostruzione l’evento non appare di origine dolosa e non ci sono feriti perché gli operai presenti sono riusciti a mettersi in salvo. Sia i vigili del fuoco che Arpae non hanno segnalato, nell’immediato ed alla mia presenza, particolari criticità ambientali, presenti o in divenire, per la tipologia delle sostanze andate a fuoco». Pertanto «non è stato necessario provvedere all’evacuazione di cittadini visto che la nuvola di fumo, per la modesta ventilazione in atto, è stata orientata verso l’aperta campagna, con le prime case dell’abitato di Poggio ad oltre due chilometri di distanza. Anche nell’adiacente scolo Canali, che si immette nella Cembalina, non appaiono confluite acque dell’impianto o di spegnimento.
Infine, «nell’augurare all’azienda di poter riprendere in sicurezza la propria attività attendiamo, per la tutela della comunità, gli esiti degli approfondimenti che vigili del fuoco ed autorità preposte condurranno per individuare le cause della vicenda. Non sarà facile ma speriamo che tutto possa presto tornare alla normalità». —
An.Bo.
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