Cento, dopo 9 anni la chiesa rivive «Una vittoria e una speranza»
Il cardinale Zuppi per la benedizione: «Vinceremo il male» Azzolini (Mibact): «Adesso dobbiamo andare avanti»
CENTO. Dopo nove anni dagli eventi sismici, la chiesa di San Pietro ha riaperto le sue porte alla città. Un momento di gioia, celebrato dall’arcivescovo Matteo Zuppi, alla presenza del sindaco Fabrizio Toselli, dell’assessore regionale Paolo Calvano, del direttore regionale Mibact Corrado Azzolini, del prefetto Michele Campanaro, del vicequestore aggiunto Marco Coralli. Prima della messa le parole del parroco don Stefano Guizzardi: «Il centro storico recupera così il suo secondo polmone».
la cerimonia
Dopo aver ascoltato il racconto della Passione di Cristo, il cardinale Zuppi ha detto: «Oggi celebriamo la riapertura, ma il non poter entrare nella resuscitata chiesa di San Pietro, ci ricorda che al centro di tutto c’è Gesù. Le scosse del terremoto, come la pandemia, sono l’emblema della vita e della lotta dell’uomo contro il male. Impietoso e duro, il sisma ci ha fatto crollare tante sicurezze e ha lasciato un segno indelebile. Così la pandemia, ci impone tanto dolore e isolamento. Solo con la forza dell’amore potremo vincere il male».
Con il pensiero rivolto alle oltre 100mila persone morte di Covid in Italia, il cardinale ha fatto presente come «davanti a tanto dolore e sofferenza, questa Pasqua, la rinascita del Signore, possa essere uno spiraglio di speranza, che porti quella pace, quella luce che illumina anche la notte più profonda».
il tempo
La riconsegna della chiesa «a nove anni dal sisma, un traguardo importante – ha ribadito il primo cittadino –, raggiunto grazie al lavoro di squadra, in primis della Regione. Grazie a cardinal Zuppi, sempre vicino e presente a Cento nei momenti belli, come in quelli difficili. Il sisma ci ha permesso di riscoprire il senso di comunità, la solidarietà, l’aiuto reciproco».
Dopo il terremoto, per l’assessore regionale Calvano, la rinascita: «Insieme, Regione, Comuni, curia, ministero e comunità, ci siamo rimboccati le maniche e siamo ripartiti. Oggi, solo 15 i Comuni rimasti nel cratere. Come Regione, continueremo a lavorare per completare la ricostruzione, anche dei luoghi più complessi, come quelli religiosi e di cultura. Un impegno importante, messo in campo anche per affrontare la pandemia. La luce è rappresentata dai vaccini. Anche questa volta, insieme ce la faremo».
Sui lavori, il segretario regionale del Mibact, Corrado Azzolini: «Sistemando la parte strutturale, sulla chiesa di San Pietro abbiamo fatto la prima dose di vaccino. Messo in sicurezza il monumento, adesso ci attende la seconda dose».
il cantiere
«Completeremo i lavori sulla cantoria, sull’organo, nelle navate laterali e sul campanile - ha aggiunto Azzolini -. Così non tornerà solo bella, ma sarà anche sicura di prima. Oggi festeggiamo una riapertura parziale, ma nel 2022 i lavori saranno completati».
In chiusura, Antonio Roncaglia, guida del gruppo scout Agesci Cento1 e coordinatore della Commissione nata nel consiglio pastorale parrocchiale ha detto che «davvero tante persone hanno partecipato e contribuito con grande l’entusiasmo alle iniziative volte alla riapertura della chiesa».
E con lo sguardo rivolto al ritratto di don Pietro, l’applauso: «Parlare e sognare la riapertura di San Pietro ha risvegliato il senso di appartenenza, e la voglia di lavorare insieme per riappropriarci dopo 9 anni, della nostra amata chiesa e casa». —
Beatrice Barberini
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