Il Comune riduce il disavanzo «Ma serve maggiore incisività»
La Corte dei Conti incalza sul piano di riequilibrio dei conti ed evidenza le carenze La scarsa capacità di incassare tributi e multe mette a rischio l’intera procedura
JOLANDA DI SAVOIA. Le “pulizie” di bilancio procedono, e non c’è alternativa se si vuole evitare l’allarme rosso della procedura di dissesto, ma occorre accelerare e dare più concretezza alle azioni messe in campo. Sono queste le conclusioni a cui arriva la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti nella quarta relazione semestrale, relativa al periodo compreso tra luglio e dicembre 2020, sullo stato di attuazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Jolanda di Savoia.
Una cura drastica, predisposta dal 2018, quando il disavanzo d’esercizio sfiorò i 2,9 milioni di euro, con misure da attuare fino al 2032. Sotto la vigilanza della magistratura contabile.
il giudizio
«Le risultanze – scrive la Corte dei Conti – nonostante le carenze dimostrate dall’ente nel fornire prova documentale a sostegno di alcune quantificazione di risparmi, restituiscono un quadro caratterizzato dal conseguimento di risparmi strutturali di entità tale da riuscire a supportare le previsioni del piano».
Insomma, i magistrati danno atto del «formale raggiungimento degli obiettivi intermedi», tuttavia restano ostacoli. Su tutti il forte aumento (da quasi 1,3 milioni di euro alla fine dell’esercizio 2017 agli oltre 2,7 due anni dopo) dei residui attivi, «la cui mancata riscossione pregiudicherebbe l’effettivo recupero del disavanzo». Ci sono poi, aggiunge la Corte, «ulteriori carenze in particolare sotto il fronte della lotta all’evasione tributaria e della complessiva organizzazione amministrativa dell’ente».
misure al vaglio
Di positivo c’è che il Comune nel 2020 per il secondo anno consecutivo non ha fatto ricorso ad anticipazioni di tesoreria e che, al 31 dicembre scorso, non risultano debiti fuori bilancio. Se migliora la capacità di riscossione delle entrate correnti, resta però critica quella delle multe da violazione del Codice della strada. Il ritorno del vigile urbano, in convenzione con il Comune di Comacchio, dà risultati: nel 2020 accertate violazioni per 155mila euro, riscossi in minima parte (meno di 6mila euro). La Corte dei Conti torna a chiedere «una figura stabile in organico a presidio del territorio».
I risparmi più incisivi derivano dalla dismissione di nido e scuola dell’infanzia, tramite risoluzione del contratto di gestione con il Consorzio Res, con cui è peraltro in piedi un contenzioso: 200mila euro annui di spese in meno. Altri risparmi dallo stop a prescuola e doposcuola. Gli oneri per il servizio del debito iniziano a diminuire.
Comunque si chiede all’ente «di proseguire con maggiore incisività il percorso di razionalizzazione» e di dare «evidenza contabile e probatoria dei risparmi di spesa conseguiti e il loro mantenimento nel tempo». —
Fabio Terminali
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