«Ora la perizia psichiatrica per capire cosa è successo»
Il punto
«Abbiamo appreso del provvedimento dei magistrati e debbo ringraziarli per l’ennesima dimostrazione di sensibilità, decidendo la custodia in ospedale del mio assistito. Non posso che ribadire quanto ho da subito spiegato sulla natura di questa tragedia, innescata dalle condizioni di vulnerabilità di Stefano Franzolin: chiederemo, pertanto, subito, una perizia psichiatrica per capire di più di questa tragedia personale e familiare».
L’avvocato Alberto Bova sapeva che l’arresto di Stefano Franzolin era un atto obbligato, ma temeva venisse applicato con la custodia in carcere che comunque pm Ombretta Volta e gip Carlo Negri hanno evitato nell’ordinanza, come deciso già una settimana fa a chiusura dell’interrogatorio in cui Franzolin si era di nuovo autoaccusato della morte della madre Alberta Paola Sturaro. Dopo aver saputo della custodia in ospedale, il legale ha plaudito alla decisione dei magistrati che hanno valutato attentamente l’arresto, alla luce del fatto che è stato deciso per la pericolosità, proprio per le condizioni di vulnerabilità e imprevedibilità sin dal primo giorno della tragedia quando minacciò il suicidio. Franzolin fino a ieri indagato a piede libero, era sì ricoverato in psichiatria al Sant’Anna di Cona, ma volontariamente: questa sua permanenza non poteva avere lunga durata, alla luce delle accuse confermate di omicidio volontario. «Ora – chiude il legale – ci confronteremo con gli atti dell’indagine, ribadendo, a mio avviso, la incapacità di intendere e volere del mio assistito: per questo confidiamo nella perizia psichiatrica e ci affideremo ad un nostro consulente che possa confermare quanto sostenuto». –
© RIPRODUZIONE RISERVATA