Stop alla costruzione dell’impianto a biometano L’antisismica è assente
La documentazione incompleta porta l’Unione Valli e Delizie a bocciare l’ipotesi di progetto Ma la società potrà ripresentarlo con le opportune modifiche
BANDO. La documentazione è incompleta, del tutto carente in merito a un argomento nient’affatto secondario come quello della sicurezza. E così è arrivato il pollice verso, che resterà tale in assenza di una revisione. Non si farà, almeno per il momento, l’impianto per la produzione di biometano che avrebbe dovuto essere realizzato in via Gorizia, ovvero in aperta campagna sul territori argentano, a metà strada tra le frazioni di Bando e Filo.
Pochi giorni fa l’Unione intercomunale Valli e Delizie ha deliberato il suo “no”, tramite un’ordinanza del settore Programmazione territoriale e Urbanistica. Questo perché negli elaborati tecnici dell’ipotesi progettuale, inoltrata dal soggetto proponente con l’obiettivo di ottenere il via libera, è stata riscontrata l’assenza dell’autorizzazione sismica.
Piccola cogenerazione
La documentazione era arrivata agli uffici competenti all’inizio del mese di marzo. La società interessata alla costruzione dell’impianto aveva scelto di intraprendere la via della Pas, vale a dire la Procedura abilitativa semplificata, uno strumento previsto per i casi di intervento relativamente a impianti che si alimentano con fonti rinnovabili, come gli impianti di piccola cogenerazione per i quali non è applicabile la semplice comunicazione al Comune. Difatti la centrale in questione avrebbe una capacità produttiva non superiore a 500 smc/h, dove smc sta per uno standard metro cubo di gas metano, una unità di misura che equivale a 10,69 kWh.
battuta d’arresto
Tuttavia, come detto, la documentazione presentata aveva un “buco”: mancavano gli elaborati tecnici richiesti dalla normativa di settore per il rilascio dell’autorizzazione sismica, come peraltro è previsto all’articolo 6 del decreto legislativo 28/2011 che detta le regole sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Non si tratta, va detto, di una bocciatura drastica e irrimediabile: alla società proponente è data facoltà di ripresentare la dichiarazione Pas con le modifiche o le integrazioni necessarie per renderla conforme alla normativa urbanistica ed edilizia. —
Fabio Terminali
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