Riscaldamento in tilt La sede del liceo Roiti chiusa per tre giorni
Il presidente della Provincia: tecnici al lavoro in viale Leopardi Il dirigente Giovannetti: disagi ridotti con la turnazione, niente Dad
Quello che non ha fatto il Covid in questa fase ci ha pensato il cattivo funzionamento della caldaia a creare problemi al Roiti. A causa di un guasto all’impianto di riscaldamento riscontrato nella sede del liceo Roiti in viale Leopardi, è stata disposta dalla Provincia la sospensione delle attività didattiche nelle giornate di domani, martedì 11 e mercoledì 12 gennaio. E ci sarà nemmeno la didattica distanza per quelle classi che dovevano andare a fare lezione nelle aule della sede.
«La decisione - spiega il presidente della Provincia, Gianni Michele Padovani - in accordo con il dirigente scolastico Roberto Giovannetti, è stata presa perché alla ripresa delle lezioni dopo la pausa delle festività natalizie, domani non sarà possibile assicurare il normale ripristino del riscaldamento nelle aule dell’edificio in Viale Leoperdi».
I tecnici incaricati dalla Provincia, l’ente che ha in gestione gli immobili delle scuole superiori, sono infatti al lavoro per localizzare la perdita d’acqua all’origine del problema e, conseguentemente, intervenire nel più breve tempo possibile per ripristinare il regolare funzionamento dell’impianto.
«Nel frattempo - continua ancora il presidente della Provincia di Ferrara - visti i tempi ristretti per ultimare le fasi d’indagine e mettere in atto gli interventi tecnici di riparazione, nell’impossibilità di garantire le normali temperature nelle aule alla ripresa delle lezioni, abbiamo concordato di provvedere alla sospensione delle attività didattiche il tempo necessario per il ripristino delle normali condizioni di agibilità dei locali. Pur consapevole del disagio, si tratta tuttavia di un provvedimento adottato per tutelare, innanzitutto, la sicurezza di alunni e docenti. Una decisione dettata da motivi di necessità e urgenza, dunque, che abbiamo preso grazie anche alla collaborazione del dirigente scolastico».
«Abbiamo cercato di contenere al minimo il disagio - spiega il dirigente scolastico Roberto Giovannetti - nel senso che le lezioni non si faranno nella sola sede di via Leopardi e si tratta di 17 classi su 62. Per fortuna, grazie ad un criterio di turnazione con l’edificio scolastico di via Azzo Novello, in pratica nessuna classe starà a casa tre giorni, ma al massimo uno. Non è poi possibile applicare la didattica a distanza in questo caso, perché non ci troviamo di fronte alle condizioni straordinarie che c’erano durante il lockdown».
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