Siccità, deficit idrico grave ma nessun “taglio” irriguo
Con la lieve risalita del Po e il riciclo evitati altri sacrifici
Ferrara Situazione di lieve incremento del livello del Po, ma deficit idrico che resta gravissimo. Nonostante questo ieri il presidente del Consorzio di Bonifica, Stefano Calderoni, ha potuto annunciare che tutta la provincia di Ferrara era tornata a uno stato di allarme, compresi i territori dell’Argentano che per qualche giorno sono stati classificati «in crisi», dovendo così avviare la turnazione per i secondi raccolti: misura appunto rientrata.
Due sono gli elementi che hanno contribuito a questo risultato. Le piogge cadute abbondanti in questi giorni in Valle d’Aosta, che hanno consentito la risalita del Po a Pontelagoscuro: ieri la portata era di 200 metri cubi al secondo, quando comunque l’allarme cuneo salino scatta già a 450 mc/secondo e l’ingressione marina è ormai segnalata a 30 chilometri dalla foce. «L’incremento di portata non risolve il problema del gravissimo deficit idrico ma scongiura – spiega l’Anbi l’associazione nazionale dei consorzi di bonifica – per ora, lo stop ai prelievi, che comporterebbe enormi danni». Un prelievo diminuito del 20% che il Consorzio “Pianura” ha già effettuato, passando da 37 a 30 metri cubi al secondo di prelievo dal Po, e che quindi non dovrà, per ora, ripetere, unica realtà in Italia. E qui c’è l’altro elemento: il riciclo parziale dell’acqua dei canali, che ha consentito con l’impiego di pompe supplementari di recuperare un 10% dell’acqua che sarebbe finita in mare, togliendo pressione agli agricoltori.
Il rischio Resta comunque sullo sfondo il rischio di nuovi sacrifici, come quelli decisi due giorni fa dall’Osservatorio crisi idriche. L’obiettivo è frenare «la risalita del cuneo salino nelle acque superficiali e sotterranee riducendo, al contempo, i rischi di potenziali impatti negativi sullo stato ambientale».
Gli incendi Era già in vigore dal 25 giugno nelle cinque province centro-orientali della regione vale a dire Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Da domani, e fino al 28 agosto, lo stato di grave pericolosità per il rischio incendi boschivi viene esteso a tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. La situazione verrà rivalutata settimanalmente. Lo fa sapere la Regione, d’intesa con l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile, la direzione regionale dei vigili del fuoco e il comando regionale dei carabinieri forestali. Il provvedimento stabilisce il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, e vieta i fuochi per smaltire residui vegetali e stoppie.
Per i trasgressori sono previste multe fino a 10mila euro. l