Ferrara, sì del Consiglio comunale al nuovo iper
I tre “ribelli” leghisti votano contro ma la delibera passa 17 a 15. Il sindaco: ora dialogo con le associazioni di categoria. Colaiacovo (Pd): devastazione paesaggistica
Ferrara Il Consiglio comunale ha approvato con una maggioranza di 17 voti contro 15 la delibera sull’accordo tra il Comune di Ferrara e le società AR.Co e Rnh per la riqualificazione della Caserma ex Pozzuolo del Friuli,che comporta anche la realizzazione di un nuovo ipermercato in via Caldirolo e di un parcheggio in viale Volano. Hanno votato contro la delibera i tre consiglieri “ribelli” della Lega, ma il ritorno dall’Inghilterra di Paola Peruffo (FI) e l’assenza al momento del voto di un consigliere dell’opposizione (Deanna Marescotti, problemi familiari) hanno determinato il risultato in favore della maggioranza, dopo un aspro dibattito durato l’intero pomeriggio, soprattutto sull’iper e su via Volano. Proteste dell’opposizione per il voto da casa di alcuni consiglieri, dopo altri problemi tecnici.
«Quello di oggi è un primo passo di un percorso complesso, che condivideremo in consiglio con altri atti più dettagliati che ci permetteranno di controllare, passo per passo, le progettualità e le caratteristiche di sostenibilità e riqualificazione – ha detto il sindaco Alan Fabbri – Anche con le associazioni di categoria avvieremo un confronto di condivisione. A loro va il mio invito a mettere da parte il moralismo per concentrarci, insieme, sulle opportunità concrete, soprattutto considerato che, proprio tra le associazioni, c’è chi tra i clienti conta realtà della Gdo o ha tra i propri rappresentanti figure legate alla Gdo».
Francesco Colaiacovo, capogruppo Pd, aveva accusato il sindaco di «devastazione paesaggistica proposta con il centro commerciale di via Caldirolo, nel pieno vallo delle Mura: «I dieci marchi di Gdo insediati nei decenni passati secondo Fabbri orbiterebbero tutti nell’area politica del Pd e quindi per riequilibrare ritiene si debba procedere ad insediare una Gdo a suo dire di area politica opposta alle precedenti, parole in libertà sintomo di una evidente difficoltà a difendere un’operazione in cui è palese l’interesse privato a scapito di quello della città».