Cresce la “fame” di case popolari. Il Sunia: molte famiglie in difficoltà
Nella nuova graduatoria per gli alloggi pubblici, sono oltre 200 le domande in più. E c'è soprattutto il problema-anziani
Stefano Ciervo
Ferrara Cresce la “fame” di case da parte di chi è in difficoltà economiche e fatica a pagare gli affitti da libero mercato. La spia di questa tendenza è rappresentata dalle richieste d’ingresso alle case popolari, che sono appunto in sensibile aumento, e il rosso diventa sempre più acceso anche per via delle crescenti difficoltà degli anziani ad accettare sistemazioni per loro problematiche ai piani alti senza ascensori. Si preannuncia quindi un autunno piuttosto “caldo” anche per una città come Ferrara che non è solitamente ai vertici nazionali per l’emergenza casa, visto tra l’altro gli aiuti regionali per gli affitti non arriveranno prima di fine anno.
Graduatorie Il semplice raffronto tra le ultime due graduatorie comunali per l’Erp può essere indicativo. La 33a pubblicata ad inizio giugno, che contiene le domande inoltrate fino al 28 febbraio, è infatti composta da 972 domande delle quali 91 sono state escluse per mancanza di requisiti (ben 328 sono state ammesse con riserva). La graduatoria precedente, quella che nel 2021 ha scatenato polemiche e poi il contenzioso giudiziario sui maxi-punteggi per la residenzialità storica, con successivo adeguamento del regolamento alle sentenze anti-discriminazione, ne aveva raccolte 746, con 14 esclusioni. Un incremento rilevante delle domande, che solo in parte può essere attribuito all’effetto incoraggiamento derivato appunto dalle sentenze, o da “code” della 32a graduatoria.
Rilevanti «In effetti siano di fronte a numeri rilevanti per Ferrara - spiega Maurizio Ravani, segretario del sindacato inquilini Sunia - Anche prima di registrare in pieno gli effetti del carovita, già si notano le difficoltà di nuclei familiari a far fronte a bollette e affitti, anche perché l’uscita dalla pandemia è coincisa con i primi aumenti di gas e acqua». C’è tra l’altro la previsione di diversi rifiuti tra gli assegnatari, perché «aumentano gli anziani con difficoltà deambulatorie che non possono permettersi di accettare sistemazioni al terzo piano o più in alto, sono situazioni che andranno guidate» sottolinea Ravani.
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