La siccità "salva" il mare: le acque dei Lidi mai così limpide e blu. Ma la natura soffre l’assenza di acqua
I bollettini promuovono tutta la costa ferrarese a pieni voti. Il motivo? Po e gli altri fiumi sono in secca e non stanno scaricando nel Delta tutti i soliti inquinanti organici
Lidi Se proprio si vuole trovare un aspetto “positivo” di questo tremendo periodo di siccità, è che il mare dei Lidi è davvero bello, soprattutto durante la settimana quando c’è meno gente in acqua. L’assenza di apporti fluviali e di bassi valori di clorofilla lo rende certamente più gradevolmente limpido e trasparente agli occhi del turista. D’altronde è bene sempre aver presente come l’acqua è vita e laddove manca o scarseggia non possono esserci che dannosi cambiamenti dell’ambiente con effetti anche drammatici. E arrivano anche le specie tropicali come il granchio blu.
Se la siccità è la causa principe della risalita del cuneo salino dal mare verso la foce del Po, le condizioni climatiche attuali, scandite da assenza prolungata di pioggia sono ritenute elementi favorevoli alla buona qualità delle acque di balneazione. L’Arpae (Agenzia regionale di prevenzione ambiente ed energia), ogni anno, dall’inizio della stagione balneare, sino ad ottobre, effettua, a cadenza bisettimanale i campionamenti nei 97 punti individuati lungo la fascia litoranea, dalla Sacca di Goro sino a Cattolica. Tutti i bollettini, relativi alla qualità delle acque di balneazione, con relativa classificazione, vengono pubblicati dalla stessa agenzia regionale e sono consultabili sul sito www.arpae.it.
Al mattino, con la bassa marea il colore dell’acqua risulta limpido e cristallino, poi, durante il giorno, moto ondoso ed alta marea, rendono la situazione più fluida. Le temperature elevate dell’acqua stanno determinando un incremento di produzione algale, in passato responsabile, soprattutto nel mese cruciale di agosto, di episodi di anossia. Il monitoraggio dell’Arpae, attraverso la struttura oceanografica Daphne, che contempla anche lo studio e la ricerca, nonché il controllo degli ambienti marini, fornisce costantemente informazioni utili alla salvaguardia dei fondali ed integra il lavoro di rilevazione e di campionamento delle acque di balneazione regionali. I prelievi d’acqua marina vengono effettuati in orari compresi tra le 9 e le 16 a una distanza minima, stabilita dalle normative vigenti, dalla battigia e tengono conto anche di altri parametri, quali temperatura di aria e acqua, direzione e intensità del vento, correnti marine, presenza di nubi o di piogge.
Dall’inizio della stagione balneare 2022 sono cinque i bollettini emanati dall’Arpae e per ciascuno di essi il litorale comacchiese ha superato i campionamenti a pieni voti. Almeno il mare sarà tenuto al riparo, indenne dei soliti apporti di nutrienti e quindi dal proliferare di alghe. «Di fronte a questo quadro preoccupante, se volgiamo lo sguardo allo stato del mare ci accorgiamo che in questo momento è l’unico a beneficiarne. Apparentemente però - spiega Cristina Mazziotti, ricercatrice della struttura oceanografica Daphne -. Infatti, se da un lato rileviamo un buono stato ambientale, dall’altro dobbiamo riconoscere quanto gli apporti dall’entroterra sostengano la produttività del sistema». L’assenza di apporti dai fiumi di nutrienti, sostanze azotate e nitrati, che sviluppano fitoplancton e alghe, alla base della catena alimentare del mare, finiscono anche per renderlo meno ricco di pesce e stock ittici.l
K.R.
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