Ferrara, il pronto soccorso in tilt
A Cona raffica di accessi per colpi di calore e Covid. Dimissioni lente, il S. Anna: ora più posti letto e assunzioni
Ferrara Attese lunghe, anche lunghissime (tre giorni di “limbo” in barella in pronto soccorso prima del ricovero e del posto letto in reparto), personale rincorso con contratti da mille euro a turno, e ogni giorno – già di primo mattino – da 80 a 100 pazienti che attendono visite specialistiche ed esami. È l’estate più lunga del pronto soccorso di Ferrara: colpi di calore a raffica, vita in trincea per il personale – tra pazienti Covid e non – con orari che possono andare ben oltre quello ordinario, proteste dell’utenza, e la flebile speranza di ricevere prima o poi la buona notizia dal “bed manager”: il posto letto che si è liberato in Medicina, Neurologia, Geriatria, Ortopedia, etc., magari dopo 70 ore passate sul letto mobile nel salone d’attesa del ps.
A soffrire sono anche i servizi di pronto soccorso periferici, quelli gestiti dall’Asl, dove non mancano le tensioni (vedi Argenta o Lagosanto), come tutta la rete territoriale che dovrebbe accogliere il paziente già sottoposto a cure urgenti, stabilizzato e in attesa di entrare in una struttura a più bassa intensità di cura, come una lungodegenza, una casa di riposo o una casa di cura convenzionata. Una strada che spesso resta sbarrata per giorni.
Al Sant’Anna sono presenti pazienti che attendono di essere trasferiti in una residenza del territorio da 6-7 giorni. Ma quei posti non sono disponibili e l’effetto è il tutto esaurito permanente nei reparti di Cona, che non possono ricevere i pazienti in attesa in ps. La rete territoriale che dovrebbe accogliere la degenza in dimissione – pur in una situazione di difficoltà che coinvolge tutto il Paese – non riesce a garantire il “polmone” sufficiente per sostenere all’occorrenza il flusso di pazienti in uscita dal Sant’Anna e dalle altre strutture ospedaliere: attualmente almeno una trentina di pazienti aspettano a Cona l’ok per il trasferimento.
A peggiorare le cose, oltre al Covid, alle ferie e alla carenza ormai cronica di specialisti, c’è – come già evidenziato – l’ondata di calore eccezionale che ha investito l’Italia, Ferrara compresa. Proprio i malori legati al caldo e l’ingresso di pazienti pandemici «hanno influito sull’aumento degli accessi in pronto soccorso e sull’aumento di richiesta di ricoveri di ultra-settantacinquenni in ospedale», hanno dichiarato Antonella Grotti (Presidio ospedaliero Sant’Anna) ed Elisa Tarroni (Direzione delle professioni). Disidratazione, colpi di calore e febbre sono i motivi principali che alimentano un’esigenza straordinaria di posti letto «a cui l’azienda ospedaliera sta rispondendo aumentando la capacità di ricovero con ulteriori 12 posti per far fronte a un “boarding” (permanenza di malati in attesa in pronto soccorso, ndr) che negli ultimi giorni ha messo sotto pressione il pronto soccorso generale», aggiungono le due dirigenti.
Ieri, informa ancora il Sant’Anna, sono stati ricoverati 18 pazienti «e si sta provvedendo al ricovero di ulteriori 12 persone. Per far fronte sia all’aumentato impegno assistenziale sia alle positività del personale (Covid) – attualmente sono 71 i dipendenti contagiati e in quarantena – come nel pieno della terza ondata della pandemia, sono in fase di assunzione ulteriori 3 medici, gli infermieri e oss sono in ingresso già nei prossimi giorni e stiamo provvedendo ad ulteriori assunzioni di personale assistenziale proprio al fine di potenziare gli organici del pronto soccorso». l
Gi.Ca.
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