Ferrara, Sate: una storia ormai secolare al passo con i tempi
L’industria grafica ferrarese è nata nel 1925. «Cercare opportunità e puntare sulla qualità»
Sate Industria Grafica è l’azienda di via Goretti con una storia che sfiora il secolo di vita, essendo stata fondata nel 1925. Storia lunga e articolata, infatti all’inizio era in viale Cavour di fronte all’Astra e stampava il Corriere Padano. Con la caduta del fascismo fu rilevata dall’associazione industriali, fino al ’67, poi con la successiva cessione e la chiusura delle rotative si spostò in corso Isonzo come azienda commerciale. E alla fine di questo percorso arriva l’incrocio con la famiglia Saini, proprietaria dell’omonimo molino di via Modena: l’ormai 80enne proprietario di Sate, non avendo figli, chiede all’amico Renato Saini di prendersi in carico i suoi 15 “figli”, i dipendenti di Sate. «Siamo alla fine degli anni ’80 – ricorda Paolo Saini –, in quel periodo stavo facendo formazione alle Generali quando papà mi propose un’altra formazione, in Sate. Di fatto entrai per chiudere l’azienda, ma il settore era interessante e così decidemmo di proseguire».
https://www.lanuovaferrara.it/ferrara/cronaca/2022/09/07/news/dal-servizio-di-stampa-fino-al-packaging-arte-fra-i-punti-di-forza-1.100086937
Ed è con la direzione aziendale affidata a Saini che Sate cambia volto. «Il vero sviluppo – ci racconta – lo si ebbe con Ferrara Arte. L’allora direttore Buzzoni credeva in un progetto ferrarese e si rivolse ad aziende del territorio. Noi abbiamo fatto nostro questo progetto e puntato tutto sui cataloghi arte. Eravamo diventati talmente competenti nel settore che i musei esteri vedendo i cataloghi di Ferrara Arte ci chiesero forniture dirette, parliamo di Metropolitan, Louvre, Tate e altri. Nel corso degli anni ci siamo specializzati in altri settori, così siamo entrati nel mondo della cartotecnica d’alto livello, abbinata a clienti importanti nella cosmetica».
«In assoluto, penso che la storia non basti, l’importante è stare sempre al passo coi tempi investendo sulla qualità, questo è il segreto di ogni azienda. Anche quando ci furono le grosse crisi del 2009 e 2011 puntammo sulla qualità. Penso sia necessario cercare sempre le opportunità di fare impresa, è importante passi questo tipo di messaggio».
Altro step
Come detto, in Sate l’obiettivo è stare al passo col mercato e così l’ultima grande novità è il mondo del “toys”, «con un occhio particolare alle figurine, stampiamo album per la Champions’s League e la Bundesliga, ma anche prodotti Warner Bros e Walt Disney. In agosto, ad esempio, non abbiamo chiuso perché è arrivata una grossa commessa della Lego. E anche il sindaco Alan Fabbri quando è venuto a visitare l’azienda si è voluto prendere una stampa speciale».
È inevitabile parlare di costi per carta ed energia, i temi del momento? «Parto dalla carta, un grave problema. Si è fatto acquisizioni importanti già lo scorso gennaio, per cui la nostra produzione non si è fermata e siamo ampiamente coperti almeno fino al primo semestre 2023. È stato un investimento importante, una strategia necessaria. Chiaro però che qualcosa va fatto, il costo sta lievitando troppo, per il cartone riciclato il prezzo a tonnellata è triplicato. Ovviamente alla base c’è l’emergenza sul piano energetico, perché la produzione di carta ha bisogno di aria calda e quindi c’è un grande consumo energetico e tutti i costi che lievitano. Di fatto i nostri listini sono in continuo aggiornamento, ma siamo anche solidali coi nostri clienti storici, penso a esempio alla grande distribuzione nel settore alimentare. Ormai aggiustamenti, ritocchi e studi sui prodotti per cercare di contenere i costi sono una parte importante del nostro lavoro, con l’obiettivo di non riversare gli aumenti sul cliente finale. E, ancora, abbiamo un reparto interno di progettazione e studio packaging che di continuo è impegnato a trovare soluzioni per contenere i costi».
Ovviamente il peso non può essere tutto sulle aziende: «Infatti, si deve cercare di riprendere un discorso di politica economica, anche su Ferrara. Bisogna stare vicini alle aziende e alle persone che vi lavorano, in primis investendo sulla formazione professionale, perché in province come la nostra è complicato trovare personale preparato in certi settori, quindi è necessario fare accordi, per promuovere e far conoscere le opportunità che ci sono anche qui, impedendo ai nostri giovani di andare anche solo a Bologna o Milano se non all’estero. Parliamo di più delle aziende belle che ci sono nella nostra provincia e cercano profili specializzati».
Come va Sate oggi? «Devo dire che i bilanci sono sempre positivi e il trend di crescita è a due cifre: questo è un periodo molto intenso e ci sono le commesse per chiudere bene l’anno. Ma le informazioni che abbiamo per il 2023 sono preoccupanti: lavoriamo soprattutto con clienti italiani che poi si rapportano con aziende estere e i nostri partner dicono che stanno perdendo commesse. La competitività del sistema Italia sta vacillando, si intervenga prima che sia tardi». l