La Nuova Ferrara

Ferrara

La sentenza

Ai Lidi, ubriaco, investì quattro ragazze: il 19enne ammette le sue colpe

Annarita Bova
Ai Lidi, ubriaco, investì quattro ragazze: il 19enne ammette le sue colpe

Il giovane modenese ha patteggiato sei mesi. Si cercano ancora i “complici” che quella notte fuggirono. Presente in aula una delle vittime: «Giustizia è stata fatta. Mi sento più sollevata»

3 MINUTI DI LETTURA





Lido Spina Si è assunto le sue responsabilità, ha ammesso di aver sbagliato ed ha scelto di patteggiare il 19enne di San Felice sul Panaro (Modena) che nella notte del 30 luglio ha investito quattro ragazze nel retrospiaggia a Lido di Spina. Ieri mattina l’udienza in tribunale a Ferrara, dove il ragazzo è arrivato con i genitori e il suo avvocato Stefania Moretti davanti al giudice Ilaria Inghilleri. Presente anche una delle giovani ferite, Siria Rossetti, assistita dall’avvocato Gianluca Bonazza. L’investitore è stato condannato a sei mesi con pena sospesa, non potrà guidare per un anno e dovrà provvedere al pagamento delle spese legali.

I fatti risalgono alla notte tra il 30 e il 31 luglio. Il giovane, che abita nel modenese, era in vacanza con la famiglia a Lido di Spina. Quel sabato notte è uscito da uno dei locali con alcuni amici e si è messo alla guida dell’auto di suo padre, una Fiat Panda. Fresco di patente e con un tasso alcolemico di 0,54 nel sangue, ha accelerato e ha perso il controllo dell’auto investendo quattro ragazze ventenni. Una di loro è rimasta ferita gravemente mentre per le altre tre la prognosi è stata inizialmente di venti giorni. Ad aggravare ulteriormente la posizione del 19enne, il fatto che in preda al panico non si sia fermato ed abbia provato a fuggire, ma le decine di persone presenti si sono letteralmente buttate sull’auto, riuscendo a fermarla. Solo l’intervento tempestivo dei buttafuori dei locali, che sono corsi subito dopo aver sentito le urla, lo ha salvato dal linciaggio. I carabinieri lo hanno arrestato e il primo agosto, con fratture alla mano e lo zigomo livido, si è presentato davanti al giudice per la convalida dell’arresto. Già in quell’occasione, sollecitato dal tribunale a raccontare la verità, il ragazzo effettivamente aveva confermato la dinamica e ieri la scelta di patteggiare non ha colto nessuno impreparato. Seduto accanto all’avvocato Moretti, il ragazzo ha aspettato che il giudice si pronunciasse, mentre i genitori, certamente provati, hanno aspettato trovando posto sulle ultima sedie vicino alla porta.

Presente anche questa volta Siria Rossetti, una delle ragazze investite, anche lei con la mamma e il papà. «Sono sollevata - ha detto alla fine del processo -. Quello che è accaduta resta un fatto grave, gravissimo. Ma la giustizia ha fatto certamente il suo corso. Io ho ancora male, alla fine ho riportato un ematoma interno importante ed è stata un’estate difficile, dura. Non riesco a togliermi quella scena dalla testa». Intanto la ragazza, studentessa di Scienze infermieristiche, ha finito il suo tirocinio e continuerà a studiare. Vittoria, la più grave tra le ventenni coinvolte, sta affrontando un percorso lungo ma per fortuna nessuna è mai stata in pericolo di vita. «Avevamo deciso di passare una sera ai Lidi, noi abitiamo a Lagosanto - aveva raccontato Siria Rossetti -. Verso le 2 abbiamo deciso di tornare a casa e stavamo salendo in macchina quando ci è letteralmente piombato addosso. Io mi sono trovata per terra, è stato terribile». Una notte da incubo anche per i genitori delle vittime che in piena notte hanno ricevuto le telefonate e sono usciti con il cuore in gola. «Quella dell’avvocato Moretti è stata una scelta professionale piuttosto chiara - ha spiegato l’avvocato Bonazza -. Alla fine il ragazzo ha confermato quella che era stata la sua confessione in sede di convalida. Adesso guardiamo avanti, ci sarà anche il percorso da affrontare con l’assicurazione». Processo chiuso ma le indagini invece vanno avanti. Il 19enne infatti non era da solo in macchina e i carabinieri stanno lavorando per identificare le persone, a quanto pare minorenni, che quella sera erano a bordo della Fiat Panda. l