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Ferrara, il centrodestra esulta. Malaguti: “Ci aspettano grandi responsabilità”. Amaro il centrosinistra

Ferrara, il centrodestra esulta. Malaguti: “Ci aspettano grandi responsabilità”. Amaro il centrosinistra

Balboni resta al Senato: “Pronto a fare la mia parte”. Per il Pd è tempo di riflessione

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Ferrara Notte in bianco per migliaia di persone, politici e non, che, tra una diretta e un exit poll hanno seguito lo spoglio elettorale. Il successo di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, annunciato e confermato prima dalle proiezioni e poi dai dati, ha lasciato spazio a reazioni diverse. Per alcuni la vittoria è stata motivo di gioia, soddisfazione e rivincita, per altri di amarezza e delusione. Anche in provincia di Ferrara si è affermato il centrodestra. Mauro Malaguti, candidato nel Collegio Uninominale della Camera Emilia-Romagna 9 per Fdi, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, ha ottenuto il 47,8% delle preferenze, mentre Paola Boldrini sostenuta da Pd, Verdi-Si, + Europa e Impegno civico si ferma al 30,43%. Al Senato Alberto Balboni (centrodestra) ha mantenuto il suo seggio superando il 42% delle preferenze a fronte del 34,67% ottenuto da Manuela Rontini del centrosinistra. Nel solo Comune di Ferrara Balboni sfiora il 41% e Rontini supera il 35%.

“Voglio ringraziare tutti i militanti, i giovani e i diversamente giovani come il sottoscritto, che non si sono risparmiati in questa intensa campagna elettorale […] Grazie a Giorgia Meloni a cui dobbiamo questo straordinario risultato. Ora ci aspettano grandi responsabilità”, ha scritto Mauro Malaguti.

“Grazie a tutti gli amici e patrioti che non si sono risparmiati in questa dura campagna elettorale […] Sarà un lavoro molto duro, ma sono pronto a fare la mia parte”, ha scritto Alberto Balboni.

Tempo di bilanci amari e riflessioni per il centrosinistra e in particolar modo per i candidati del Partito democratico. “Il dato certo è che il Pd non ha vinto da nessuna parte. E questo è un dato inconfutabile che abbiamo il dovere di non annacquare con altre interpretazioni. Come Pd va fatta con urgenza una riflessione, dobbiamo chiederci - e risponderci - come mai gli elettori, a fronte di proposte che noi ritenevamo e riteniamo migliori per il futuro del Paese, abbiano scelto il centrodestra”, afferma Paola Boldrini, vicepresidente uscente Commissione Sanità in Senato. Poi ha aggiunto: “Per quanto mi riguarda, ringrazio i militanti del Pd e dell'intera coalizione, i volontari e tutte le persone che hanno creduto in me e mi hanno sostenuta”.

Marcella Zappaterra, capogruppo del Pd in Regione Emilia-Romagna, candidata per la Camera dei deputati nel listino plurinominale proporzionale della Camera che comprende le province di Ferrara, Ravenna, Forlì non nasconde l’amarezza ma afferma: “Era una missione impossibile, ma non era un buon motivo per sottrarsi. […] Sono rammaricata per il risultato finale, ma non ho alcun rimpianto perché ho fatto tutto quello che potevo. La democrazia è questo: confronto e alternanza. Ora vedremo all'opera il nuovo Parlamento e il Governo”.

“Il Pd è al 19% al nazionale e al 24% a livello provinciale un risultato che conferma la nostra stabile presenza, ma che indubbiamente ci deve porre degli interrogativi per il futuro, su come accrescere la nostra forza e la capacità di rappresentare i cittadini”, così Nicola Minarelli, segretario provinciale del Partito democratico.

Tra i candidati ferraresi nel proporzionale, uno dei primi dati certi riguarda Riccardo Bizzarri, sindaco di Masi Torello, in corsa a Modena nel plurinominale per Noi Moderati, non è stato eletto. Stessa sorte per Vittorio Sgarbi, candidato a Bologna per il Senato della Repubblica con Noi Moderati. Il critico d’arte è stato sconfitto da Pier Ferdinando Casini.