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Il caso

Alla Caritas andranno i vestiti con griffe false, la donazione della Guardia di Finanza

Alla Caritas andranno i vestiti con griffe false, la donazione della Guardia di Finanza

Oltre 200 capi erano sequestrati da tempo: dopo i processi, niente distruzione. Il tribunale autorizza la distribuzione per motivi di solidarietà alle associazioni che le gireranno alle famiglie bisognose

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Ferrara Erano stoccati da tempo nei magazzini della caserma “Bruno Bolognesi” di via Palestro, sequestrati perché corpi di reato, la falsificazione dei marchi: scarpe, camicie, maglie polo e pantaloni con le false griffe di noti brand internazionali come Nike, Ralph Lauren, Gucci, Armani, K Way, Colmar: tuta roba che era stata sequestrati nel 2019 dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ferrara durante operazioni contro il commercio illegale di merce contraffatta.

Alla fine, dopo le necessarie autorizzazioni, i finanzieri del Comando provinciale di Ferrara hanno consegnato tutta questa merce alla Caritas diocesana: oltre 200 articoli che dopo l’iter dovuto, il Tribunale di Ferrara ha autorizzato alla donazione. L’iter seguito è quello conclusivo processuale che ha portato alla sentenza definitiva di condanna carico dei responsabili per il reato di contraffazione. E così dopo aver verificato che i capi si trovavano in buono stato di conservazione e non erano dannosi per la salute, il tribunale ha raccolto e condiviso la proposta delle Fiamme gialle di autorizzarne la donazione a scopi benefici in favore della Caritas ferrarese per la successiva distribuzione solidale. I prodotti in questione, privati dei marchi contraffatti, saranno quindi consegnati alle famiglie bisognose della comunità ferrarese, recando loro un piccolo conforto in vista anche dell’inverno che, con la crisi energetica e della guerra, si prospetta alquanto difficile e problematico. L’iniziativa, spiega la nota della Guardia di Finanza comandata dal colonnello Cosimo D’Elia, testimonia vicinanza e attenzione alle fasce più deboli della popolazione, e al contempo si vuole dare un segno tangibile di come i beni sequestrati frutto di attività illecite possano, invece che essere distrutti, destinati alla collettività per il bene comune e solidarietà verso chi vive in difficoltà, affidandoli alle Associazioni del terzo settore, come la Caritasl

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