Vigarano, condannato per stalking l’ex compagno di Paron
Due anni di reclusione per Daniele Cesari, accusato di atti persecutori nei confronti della ex sindaca di Vigarano
Vigarano Mainarda «Ci auguriamo che la sentenza possa servire da monito affinché certi comportamenti non si ripetano, e la speranza è che ora possa iniziare una nuova fase di serenità, che disinneschi le tensioni». È l’avvocato Denis Lovison a parlare e lo fa commentando la sentenza con la quale la giudice Carlotta Franceschetti ha condannato Daniele Cesari, ex compagno e padre del figlio più piccolo di Barbara Paron, ex sindaca di Vigarano per quasi due mandati ed ex presidente della Provincia di Ferrara.
Cesari era imputato di stalking nei confronti di Paron ed è stato condannato a due anni di reclusione - con sospensione condizionale della pena - e al pagamento di una provvisionale di 5mila euro a favore della stessa Paron, costituitasi parte civile (assistita da Lovison), a titolo di risarcimento del danno, nonché al pagamento delle spese legali per 2.500 euro.
La giudice ha stabilito il termine di 45 giorni per il deposito delle motivazioni.
Per l’accusa la ex sindaca avrebbe subito per lungo tempo insulti, messaggi a ogni ora, denigrazioni con amici e parenti da parte di Cesari, che l’avrebbe anche minacciata di rivelare dettagli della sua vita privata e alcuni episodi di aggressione fisica, seppure per stessa ammissione di Paron l’uomo non l’ha mai picchiata.
«Sono molto soddisfatto per la mia assistita - prosegue Lovison - che ha attraversato un periodo molto difficile, che l’ha messa in difficoltà sia sotto il punto di vista umano che sotto il punto di vista professionale. un risultato che arriva a distanza di due anni dalla denuncia, dopo un processo impegnativo con un’istruttoria lunga e approfondita».
La procura - rappresentata dalla sostituta procuratrice Barbara Cavallo, che ha seguito l’indagine e il processo dall’inizio alla fine - aveva chiesto per Cesari la condanna a due anni.
«Ci aspettavamo l’assoluzione completa - è il commento dell’imputato - lotteremo per quella, tutto questo non ha senso». Il suo difensore, l’avvocato Gian Luigi Pieraccini, spiega di aver ritenuto e di ritenere che «quelle condotte di contrasto tra compagni non rientrino nello schema astratto del reato di stalking. Impugneremo la sentenza, credo che neppure la Paron sia contenta del fatto che il padre di suo figlio sia stato condannato a due anni».
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