Il secolare gelso monumentale di Consandolo può tornare all’antico splendore
L’albero è tutelato per il suo valore storico ed ecologico
Consandolo Se il 2022 ha visto il finanziamento degli interventi di manutenzione e conservazione della splendida quercia della strada della Rovere a Campotto, quest’anno si interverrà sull’esemplare di Gelso bianco (Morus alba) della strada del Trombone a Consandolo. Il finanziamento ammonta a circa 8mila euro e prevede interventi di rimonda del secco, potatura di riduzione e ristrutturazione, consolidamento, biostimolazione del terreno e segnaletica informativa.
L’albero si trova sui terreni di proprietà dell’azienda Colombarini in quella che i locali chiamano in dialetto la “Tgnuda dal re trumbòn”: nome che deriva dalla storia legata alla possessione Trombone appartenuta dal 1700 alla famiglia dei marchesi Costabili (o Consatabili) che resero quest’area il centro di allevamento equino più famoso d’Italia. Il marchese Gian Battista Costabili Containi trasformò la stalla in una scuderia capolavoro di arte neoclassica, arricchendola con statue, la circondò di giardini e curò il viale di accesso ancora oggi decorato con statue a duplice filare a testimonianza dello sfarzo di tale possessione.
Il marchese chiamò Equireno il suo allevamento di cavalli e creò la “razza Trombone” apprezzata dal re Vittorio Emanuele II, che venne proprio qui personalmente ad ammirarla e nel 1866 comprò Vandalo, imbattuto campione di trotto della fine del 1800 che unì gli italiani sotto un nuovo ed inedito spirito di patriottismo sportivo. L’attività cadde in dissesto e nel 1905 Luigi Buscaroli acquistò la tenuta e impiantò i primi peschi a frutteto moderno, destinati a rivoluzionare la vita economica e sociale di Consandolo. In quel periodo il Trombone divenne una borgata: nella casa fattorale e negli impianti che attorniavano la scuderia trovarono sistemazione numerose famiglie di lavoratori, impegnati tutti nell’azienda Buscaroli che aveva messo a disposizione gli edifici e gli spazi esterni, adibendoli ad alloggi e corti comuni.
Presumibilmente il gelso bianco è coevo di quest’epoca in cui anche nella pianura ferrarese le famiglie contadine erano impegnate nell’allevamento dei bachi da seta. La pratica della bachicoltura permetteva infatti ai contadini di avere una sorta di “paracadute economico” nelle annate in cui il raccolto era scarso, potendo così garantirsi, con la vendita dei bozzoli, vitali introiti di sostentamento.
Ecco quindi che il gelso tutelato del Trombone è ancora oggi una testimonianza vivente di questa passata ma importante economia del territorio, nonché prezioso elemento naturale di biodiversità. Per il suo valore storico, ambientale ed ecologico, all’albero è stato attribuito un vincolo di tutela dalla Regione Emilia-Romagna: gli interventi saranno realizzati da arboricoltori qualificati riconosciuti Etw (European Tree Workers) come richiesto dal bando regionale.
«La cura del verde – commenta Sauro Borea, assessore all’ambiente di Argenta – è un tema importante ma anche impegnativo per il nostro Comune, molto ricco di alberi e aree verdi che richiedono manutenzione per la loro salute e sicurezza. Un riguardo e un’azione necessaria per il valore naturalistico, paesaggistico, storico e culturale inestimabile».
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