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Il maltempo e l’allerta

Ferrara, la piena del Reno non fa disastri: «L’apertura del Cavo ci ha salvati»

Stefano Ciervo
Ferrara, la piena del Reno non fa disastri: «L’apertura del Cavo ci ha salvati»

In pochi giorni 200 milioni di metri cubi dirottati in Po, così il fiume si è sgonfiato Squadre di Protezione civile sugli argini. Oggi allerta arancione ma meno timori

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Ferrara La piena del Reno è passata prima da Cento, già in nottata, poi a Poggio Renatico con la coronella di Gallo riforzata da tacchettature notturne, e infine a Ponte Bastia, nell’Argentano, senza fare danni. Merito della sfogo assicurato dal Cavo Napoleonico che con una manovra particolarmente tempestiva è stato “aperto” totalmente convogliando in un Po fortunatamente ben ricettivo qualcosa come 200 milioni di metri cubi d’acqua in appena due giorni. Durante la notte e anche nella giornata di oggi sono attivate le ronde dei volontari di Protezione civile lungo gli argini per tener d’occhio eventuali fontanazzi o tane di animali particolarmente pericolose.

Nel resto della provincia ancora per oggi, che resta in arancione come allerta idrologica per gran parte del territorio, si tengono monitorati Volano e Primaro, quest’ultimo in particolare nel tratto tra Ferrara e Marrara per tutta la giornata di ieri è rimasto molto alto per i pompaggi di acqua dai terreni agricoli. Ci sono ancora allagamenti appunto di campagne e in alcune località come Montesanto, ma le criticità sono in attenuazione anche per via delle condizioni meteo decisamente migliorate. E comincia il momento della conta dei danni e delle richieste di risarcimento.

Non fa paura Il Reno questa volta non ha fatto paura né a Poggio né nell’Argentano, e non è per via di previsioni esageratamente allarmistiche. «È stata decisivo l’intervento effettuato a Sant’Agostino per aprire, al momento giusto, il Cavo Napoleonico» hanno messo in rilievo sia Alceste Zecchi, responsabile provinciale della Protezione civile, che Stefano Calderoni, presidente del Consorzio di Bonifica. Il Po, nonostante la colossale quantità di acqua riversata in poche ore, era ancora in condizioni di magra tali da non salire mai sopra i -3 a Pontelagoscuro, per l’intera giornata, ricevendo senza problemi. Così il livello del Reno non ha sfondato durante la giornata il livello 3, e al ponte della Bastia gli argentani che erano accorsi preoccupati a metà pomeriggio hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, «non è nemmeno così alto...». Una situazione quasi paradossale se si considera cos’è successo non molto di là dal fiume, a Lugo, dove però è arrivata l’acqua di Senio e Santerno.

Resta l’opportunità, come sottolinea Zecchi, «di organizzare squadre di volontari per monitorare l’intero corso ferrarese del fiume, cinque tratti, come abbiamo fatto fin dalla notte scorsa a Gallo: sono in campo una trentina di volontari».

Qua e là Ieri è tornata ad allagarsi la darsena di Marrara, con il Primaro che ha causato qualche problema ad aree cortilive nel tratto tra il Volano e l’uscita dal territorio comunale. «Sono allagato da due giorni e nessuno mi dà una mano» è la protesta via social di un residente di via Montesanto, a Monestirolo, che ha postato appunto il giardinetto sott’acqua. Più delicata la situazione di alcune case sparse della zona di Campotto, nell’Argentano, che in certi casi hanno visto salire l’acqua di un metro e mezzo: la Protezione civile sta provando a intervenire. A Ferrara il bocciodromo comunale Rinascente di via Pastro si è trovato a spalare un bel po’ d’acqua. In località Condinsù i residenti puntano il dito su una paratia del canale Cembalina, che non si sarebbe alzata in tempo allagando le campagne circostanti.

«Senza la nostra rete di bonifica, è bene sottolinearlo, i danni di questo evento fuori scala sarebbero stati ben maggiori - tiene a sottolineare Calderoni - Stiamo parlando di precipitazioni a carattere quasi monsonico, mai registrate prima: in certi punti di Ferrara sono caduti dal 2 maggio, ma di fatto concentrati in appena quattro giorni, qualcosa come 330-340 millimetri di pioggia, cioè 330 litri d’acqua ogni metro quadrato. Ce n’è da pompare per portare via una simile massa liquida. E la media sul territorio provinciale è stata di 200 millimetri. In queste ultime ore abbiamo attivi tutti gli impianti contemporaneamente, e non era mai successo a memoria d’uomo». Anche da Calderoni arriva un invito alla «prudenza nel percorrere le strade nelle vicinanze dei canali, per qualche giorno ancora potrebbero verificarsi fenomeni franosi».

Anche i Vigili del fuoco hanno effettuato interventi ad esaurimento, con qualche scantinato allagato e strada da liberare da rami.

No polemiche Dalla Protezione civile arriva una precisazione a proposito dell’impiego di volontari per il concerto di Bruce Springsteen, nel momento di massima allerta per il maltempo. «Abbiamo ricevuto dal Comune di Ferrara la richiesta di due squadre, l’altro giorno, in un momento nel quale non c’erano attività richieste: ma sono state via mezz’ora, non di più - tiene a precisare Zecchi - Poi è vero che ci sono volontari della Protezione civile in supporto al concerto, si tratta di persone che lavorano alla gestione dei flussi di spettatori nella parte periferica della città. Ma non erano coinvolte nell’emergenza, posso assicurare che tutte le nostre risorse in grado di dare una mano sono state mobilitate per far fronte alle richieste della popolazione». 

(ha collaborato G. Carnaroli)

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