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Il lutto

Comacchio, addio a “Bomber” Bellotti: un malore lo strappa alla vita

Katia Romagnoli
Comacchio, addio a “Bomber” Bellotti: un malore lo strappa alla vita

L’operaio comacchiese è deceduto a 44 anni stroncato da un infarto

18 giugno 2023
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Comacchio Un malore improvviso, purtroppo fatale, ha strappato all’affetto dei suoi cari e della comunità comacchiese, Fabio Bellotti, operaio 44enne, stroncato, nella serata di venerdì, da un arresto cardiaco. Conosciuto da tutti con il soprannome “Bomber”, Bellotti lavorava per una cooperativa di facchini a Ravenna, insieme al padre Gianni, che nel 2010 lo aveva soccorso, praticandogli per primo, il massaggio cardiaco, salvandogli, così, la vita, a seguito di un analogo malore sopraggiunto improvvisamente. In tanti, nel centro storico di Comacchio, si sono chiesti, venerdì sera, poco dopo le 20, la ragione dell’atterraggio dell’elimedica nello stadio Raibosola, ma solo con il passare delle ore si è scoperto che i soccorritori del 118 non erano intervenuti in un incidente stradale, bensì all’interno di un’abitazione di via Filippo Carli, dove un uomo di 44 anni era stato colto da grave malore.

Fabio Bellotti si trovava in giardino, quando si è accasciato improvvisamente, perdendo conoscenza davanti alla compagna Debora, al figlio Brian e ai suoceri. Immediatamente è stata lanciata la richiesta di intervento alla centrale operativa del 118 ed in pochi minuti, sono giunte sul posto, l’ambulanza e i soccorritori dell’elisoccorso decollato dall’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. «Hanno provato a lungo e rianimare Fabio, praticando anche un’iniezione di adrenalina – racconta la sorella Linda, che abita nelle vicinanze -, ma purtroppo non si è mai più ripreso. Mio fratello lavorava con mio padre da 23 anni e anche ieri era stata una giornata di lavoro come tante altre. Erano tornati insieme, come sempre, e Fabio stava bene, non aveva segnalato alcun disturbo. Era sempre gioviale, allegro, un ragazzo davvero buono e non lo dico perché era mio fratello. Benché io sia più giovane, ero molto protettiva nei suoi confronti, soprattutto da quando, nel 2010, aveva avuto il primo infarto».

Il 44enne comacchiese, che in tutti questi anni aveva continuato a seguire terapie e controlli periodici rigorosi, coltivava due passioni, quella per la sua Vespa 50 Special, di colore rosso, con cui, all’arrivo della primavera aveva cominciato a compiere giri ritempranti e quella per le auto telecomandate. Bellotti, “Bomber” per gli amici, aveva instaurato un legame speciale con papà Gianni, che era anche collega di lavoro e che lo aveva strappato alla morte nel 2010. «Erano come due fratelli – ricorda Linda Bellotti -; Fabio non aveva la patente e tutte le mattine partivano insieme da Comacchio per andare al lavoro, ma guidava papà. È stato proprio lui ieri sera a dirmi che Fabio non c’èra più, dopo che avevo provato a chiamarlo ripetutamente. Tutti avevamo visto l’eliambulanza atterrare allo stadio Raibosola, però mai mi sarei immaginata che era lì per mio fratello. È tutto così surreale. Non stiamo metabolizzando quello che è successo». Fabio Bellotti lascia oltre al papà/amico Gianni, mamma Mariangela, la compagna Debora, il piccolo amato figlioletto Brian, il fratello Nazzareno e la sorella Linda. La salma è stata trasportata alla camera mortuaria di Comacchio, in attesa delle disposizioni, previste per domani del medico necroscopo. l

Katia Romagnoli

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