Comacchio, pesca con l’elettrostorditore: in tre sotto processo
Nel marzo del 2021 i forestali fermarono un furgone che caricava 108 pesci
Comacchio Due posizioni stralciate (una per fare l’abbreviato), una che ha proseguito nel giudizio ordinario. In tutto tre uomini accusati di aver pescato di frodo nei canali della provincia, usando gli storditori elettrici. Secondo l’accusa, sostenuta davanti alla giudice Alessandra Martinelli dal vpo Stefano Antinori, nel 25 marzo del 2021 i tre - tutti romeni, due residenti ad Argenta e uno domiciliato nella provincia di Verona - uccisero 108 pesci in tutto, tra i quali 54 carpe, 2 siluri e un pesce gatto americano. I carabinieri forestali non li videro direttamente pescare, ma fermarono il furgone sul quale viaggiavano e dove erano stipati i pesci. Ieri il processo ordinario è proseguito per l’unico rimasto e sono stati sentiti come testimoni uno dei carabinieri forestali intervenuti e che hanno sequestrato il carico ittico e il professore universitario Francesco Quaglio, la cui testimonianza è stata particolarmente importante perché è stato lui a eseguire gli esami istopatologici all’Istituto zooprofilattico dell’Emilia-Romagna su un campione di pesci sequestrati. Il professore ha confermato che dalle analisi è emerso come le lesioni riportate dai pesci analizzati fossero compatibili con una morte dovuta all’uso dello storditore. Quaglio, peraltro, è tra gli autori di una pubblicazione scientifica proprio sull’uso degli elettrostorditori nelle acque dolci della nostra regione. I segni particolari di tale tipo di pesca, ha spiegato l’esperto rispondendo alle domande del vpo e della difesa, sono dati dalla presenza della necrosi di Zenker nella muscolatura scheletrica e dalla congestione branchiale. Lesioni ritrovate effettivamente nei campioni analizzati. Il professore ha anche spiegato, in riferimento alle necrosi, che esse siano anche associate a carenza di vitamina E nei pesci, ma questo accade in quelli di allevamento per carenze alimentari, non in ambiente selvatico. Si riprende a settembre per sentire l’imputato e per la discussione. l
D.O.
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