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Il caso

«Gli utenti non sono un bancomat, il velox di Bosaro non è regolare»

«Gli utenti non sono un bancomat, il velox di Bosaro non è regolare»

L’associazione Altvelox ha chiesto un accesso agli atti «per vederci chiaro»

27 giugno 2023
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Bosaro «Adesso basta anche con Bosaro: abbiamo inviato alle Autorità un urgente accesso agli atti per ottenere una serie di documenti che dimostreranno come anche questo autovelox non sia stato installato per la reale sicurezza stradale ma per fini molto diversi». A dirlo è Altvelox, associazione nazionale dei Consumatori e delle micro imprese. Il dito è puntato contro il velox di Bosaro, tanto temuto anche dai nostri pendolari. «Un altro piccolo comune che con l’alibi della sicurezza stradale si è fatto autorizzare un “autovelox killer”, posizionato su una strada priva di requisiti, in pieno centro abitato, mal segnalato, installato in modo pericoloso senza alcuna protezione passiva. Altro che sicurezza». Migliaia di multe in poche settimane e una pioggia di critiche, così come riporta Il Gazzettino, ha investito l’amministrazione comunale di Bosaro dopo l’attivazione del velox sulla Statale 16. In poche settimane, sono già migliaia le multe per eccesso di velocità in un tratto in cui bisogna rispettare i 50 chilometri di velocità. Il sindaco Daniele Panella si difende e respinge al mittente le critiche: «Il velox è segnalato e illuminato, è stato ampiamente annunciato su stampa e social alla comunità pendolare della zona, costituendo così un baluardo al contrasto dei numerosi incidenti, anche mortali, avvenuti in passato». «La prudenza alla guida è essenziale e doverosa - vanno avanti dalla associazione -, come altrettanto lo deve essere il rispetto delle regole da parte delle amministrazioni che rilevano queste velocità. Non è possibile che vi siano cosi tanti pazzi per le strade, che pur sapendo e conoscendo l’autovelox si vedono contestare violazioni assurde e improbabili, quasi sempre per il superamento di pochissimi km/h, multe che ovviamente vengono pagate subito entro i 5 giorni per godere dello “sconto del 30%” che lo stato ha previsto per chi chiude la questione senza ricorso». E ancora, «la protesta oramai dilaga, noi stessi siamo stati sommersi da segnalazioni e insulti verso l’amministrazione che in questo modo non dimostra di interessarsi realmente alla sicurezza stradale. Qualche settimana fa è stato persino segato con il flessibile il palo che sorregge il rilevatore, azione che ovviamente stigmatizziamo perché sono altri i modi civili e corretti per eventualmente contestarlo». L’associazione ha dunque deciso di «intervenire inviando al sindaco di Bosaro, al prefetto di Rovigo, al comandante polizia stradale di Rovigo, ad Anas e alla Provincia di Rovigo un formale accesso agli atti c al fine di ottenere una serie di documenti obbligatori che testimonieranno la nostra tesi». l

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