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Il caso

Ferito a coltellate a Massa Fiscaglia, una perizia per capire se fu tentato omicidio

Alessandra Mura
Ferito a coltellate a Massa Fiscaglia, una perizia per capire se fu tentato omicidio

Aggressione a dicembre a Massa Fiscaglia. La vittima: «Mi aspetto giustizia»

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Massa Fiscaglia «Cosa mi aspetto? Mi aspetto giustizia, se esiste». A parlare è l’uomo di 47 anni che il 2 dicembre scorso è stato ferito a Massa Fiscaglia con quattro stilettate al torace e a un braccio mentre cercava di difendere una sua amica. Per l’accusa fu tentato omicidio. Per la difesa quei colpi non potevano avere esito mortale. A dirimere la questione ci penserà il perito del Tribunale nominato ieri dal giudice Carlo Negri.

«Ci ha seguiti fino a casa e poi sono stato aggredito – prosegue l’uomo, che sempre ieri si è costituito parte civile con l’avvocato Giuseppe Incandela – sono rimasto una settimana in ospedale, e ora chiedo giustizia», conclude entrando nell’aula del gip, dove l’udienza sta per iniziare.

L’imputato, Riccardo Graziani, 31enne di Codigoro, di recente è tornato a essere un uomo libero dopo che il suo difensore, l’avvocato Pasquale Longobucco, ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, misura che a sua volta era stata concessa a gennaio al posto della detenzione in carcere. A inizio dicembre Graziani era stato arrestato per tentato omicidio dai carabinieri, che lo avevano rintracciato nella sua abitazione di Migliarino poco dopo il ferimento. Sulla sequenza dei fatti le due parti hanno dato versioni diverse. Tutto era nato da una lite a Massa Fiscaglia tra Graziani e la sua compagna per la strada, lite che il 47enne era intervenuto per interrompere, allontanando l’uomo e accompagnando a casa la ragazza. Il 31enne li aveva seguiti insistendo per parlare con la compagna ed a questo punto che i racconti divergono: l’imputato sostiene infatti di essere stato colpito per primo con un bastone e di avere poi reagito, la controparte di essere stato subito aggredito a colpi di stiletto, che Graziano aveva con sé.

Il codigorese era stato così arrestato con l’accusa di tentato omicidio, contestazione supportata dal consulente del pubblico ministero, il medico legale Enrico Marinelli, secondo cui quei fendenti che raggiunsero la vittima al torace e alle braccia, erano potenzialmente mortali. Non così secondo le conclusioni del professor Francesco Avato, consulente della difesa, secondo cui difficilmente quei colpi avrebbero potuto causare il decesso, dubitando perfino se si sia trattato di lesioni gravi o di semplici lesioni. Da qui la richiesta, da parte della stessa difesa, del rito abbreviato condizionato all’acquisizione della relazione del proprio consulente.

Ieri dunque il giudice ha nominato il proprio perito, il medico legale Mariano Cingolani di Macerata, che inizierà le operazioni il 12 settembre e avrà 90 giorni di tempo per depositare la sua relazione «che sarà utile - aggiunge l’avvocato Longobucco - anche per ricostruire la reale dinamica dei fatti e verificare se l’imputato è stato aggredito per primo».l

Alessandra Mura

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