Copparo, focolaio di Covid all’ospedale
L'Asl: «Contagiati una decina tra pazienti e oss, attivate le misure precauzionali». In 28 giorni in provincia 131 diagnosi e 2 morti. Tra Fials e azienda scontro sull’organico
Ferrara Il tema, da molti mesi, è uscito dagli orizzonti della cronaca. Il Covid-19, però, non è sparito nè in Italia nè nel mondo. Oggi, come spiegano i virologi, ha assunto le modalità di diffusione di un’epidemia influenzale e viene trattato nel nostro Paese come una malattia endemica (cioè presente e radicata nella popolazione). Gli indici di mortalità si sono notevolmente ridotti, come l’allarme sanitario, sociale e psicologico che avevano accompagnato la proliferazione del virus e delle sue tante varianti nei primi due anni di pandemia. Nelle ultime 4 settimane sono state 131 le diagnosi e 2 i decessi nel Ferrarese. A confermare che il patogeno è ancora al lavoro è l’Asl che, in seguito a un alert lanciato dal sindacato Fials, ha confermato ieri la presenza di un focolaio di Covid-19 nell’Ospedale di Comunità di Copparo.
L’Asl ha diramato poi un comunicato per illustrare i provvedimenti adottati nella struttura. È stata prevista «la creazione delle “bolle”, cioè l’isolamento funzionale nelle stanze, oltre a misure di ulteriore protezione individuale per gli operatori e massima attenzione ad accessi e visite».
«Tale situazione – prosegue l’azienda – rientra in una recente, e per ora limitata, ripresa generale del numero di casi su tutto il territorio nazionale, rispetto al quale si coglie l’occasione per rimarcare l’importanza di alcune misure di prevenzione, peraltro valide anche a prescindere dal Covid: eseguire l’igiene delle mani, con acqua e sapone o l’apposito gel idroalcolico; utilizzare mascherina se si hanno sintomi di patologie respiratorie o quando ci si trova in situazione di affollamento specie se con persone che non si conoscono; effettuare un test qualora si abbiano sintomi specifici». E’ stato sostituito il personale «colpito da Covid - aggiunge l’Asl – al momento 2 operatori (perla Fials sono 3, ndr) cui si aggiungono 7 pazienti (su 14 ricoverati, precisa la Fials), per la maggior parte con sintomi lievi - garantendo comunque la fruizione delle ferie e le presenze in turno degli operatori nel rispetto della normativa dell’orario di lavoro». La Fials sottolinea che anche a causa del focolaio, ma non solo, gli «oss supertiti sono allo stremo» per prolungamento di orario, doppi turni, salto del riposo, richieste di modifica dei turni, e che alle carenze si ottempera con «prestazioni aggiuntive svolte da altri oss in trasferta da altri servizi». L’Asl ribatte che nell’Osco infermieri e oss sono superiori a quanto previsto dalla normativa: 7 infermieri e 9 oss, in linea con i posti letto deliberati e con gli standard di personale previsti dal Decreto ministeriale 77/2022. Un decreto che definisce lo standard anche per quanto riguarda il personale, ovvero “…per 1 Ospedale di Comunità dotato di 20 posti letto: 7-9 infermieri (di cui 1 coordinatore infermieristico), 4-6 operatori sociosanitari, 1-2 unità di altro personale sanitario con funzioni riabilitative e un medico per 4,5 ore al giorno 6 giorni su 7. Sul fronte della movimentazione pazienti l’azienda ha già attivato momenti di formazione e sta acquisendo nuove apparecchiature (letti elettrici e sollevapazienti a soffitto) facendo fronte a un deficit storico». l
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