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Ferrara, cinque giovani donne a S. Giorgio: si è insediata la comunità Shalom

Margherita Goberti
Ferrara, cinque giovani donne a S. Giorgio: si è insediata la comunità Shalom

Il vescovo le ha presentate ai fedeli, saranno le custodi del santuario

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Ferrara «Ci ritroviamo attorno alla Madonna del Salice, per vivere insieme una tradizionale festa che quest’anno si arricchisce di un dono: la Comunità Shalom». È iniziata così ieri, nella basilica di San Giorgio, l’omelia dell’arcivescovo Gian Carlo Perego durante la celebrazione della messa solenne e di accoglienza per l’insediamento della nuova comunità cattolica.

«Dopo la partenza dei monaci olivetani che per secoli avevano custodito questo luogo del silenzio – ha proseguito l’arcivescovo – ci siamo messi alla ricerca di consacrati che potessero far rivivere la basilica di S .Giorgio e la scelta è caduta su Shalom».

Questa comunità nata in Brasile 41 anni fa dopo un incontro del fondatore Moises Azevedoancora vivente, con San Giovanni Paolo II al Congresso Eucaristico nazionale a Fortaleza nel 1980, approvata dalla santa Sede nel 2007 è oggi diffusa in 35 paesi del mondo. È composta da uomini e donne che si impegnano in una vita comunitaria, di condivisione dei beni e missionaria, per portare il vangelo a tutti soprattutto ai più lontani, con una speciale attenzione ai giovani.

A Ferrara sono giunte pochi giorni fa Aline Teixeira 36 anni brasiliana che al termine della messa ha ringraziato tutti coloro che hanno creduto nel carisma e per l’accoglienza dicendo di far parte della comunità da 12 anni e di aver svolto il suo apostolato sia in Italia che all’estero; Sara Ponzo italiana, Rayana Soares brasiliana, Chiara Rondoletti italiana e Sheisse Goes brasiliana di 25 anni, cinque ragazze che indossano abiti normali ma hanno al collo una croce di legno; vivranno nel convento in povertà e dei doni e delle offerte che riceveranno e custodiranno il santuario con la collaborazione del sacerdote don Giovanni Polezzo Rettore di San Giorgio. Ogni giovedì dalle 20 ad iniziare dal 21 settembre saranno impegnate in incontri di preghiera e di meditazione con i giovani, adolescenti ed universitari poi dalla seconda metà di ottobre una volta al mese incontreranno adulti e tutti coloro che vorranno partecipare.

«Questo luogo – ha proseguito l’arcivescovo – è un’isola di spiritualità e di arte in questa nostra città talora sorda al messaggio evangelico e cieca di fronte alle sue bellezze artistiche in cui c’è il desiderio di Dio e del bello. E questo nostro santuario di San Giorgio e San Maurelio nostri patroni che custodisce anche l’immagine della Madonna del Salice, deve continuare ad essere luogo di conversione, di santità per l’incontro con il Signore, con i Santi e con Maria».

Negli Statuti della comunità Shalom è infatti scritto: Siamo chiamati ad accogliere, vivere e testimoniare il Carisma della Pace e gli uomini e le donne di Shalom sono persone del quotidiano che vivranno fra noi, distinte non nell’abito che indossano ma per quello che hanno nel cuore, ovvero la pace di Cristo ed il desiderio di pace che è consacrazione, amore di Dio ed al prossimo con tutto se stessi, come ha ribadito ancora lo stesso arcivescovo Perego.

Concetto sottolineato anche nella prima lettura, nella Lettera di San Paolo ai Romani e nella pagina del Vangelo dove Gesù ci invita all’ascolto, all’ammonimento di chi commette una colpa, in modo personale e comunitario ma al tempo stesso è pagina di perdono, della riconciliazione, della pace come dono di Dio.

«Cari fratelli e sorelle – ha quindi concluso l’arcivescovo – questo santuario sia luogo dove ci sia riconciliazione e quella pace che uscendo siamo chiamati a portare in questo mondo di conflitti, di violenze, di insofferenze, di distanze. Insegnate e vivete il perdono e la pace». L e cinque ragazze che si sono presentate all’arcivescovo ognuna con in mano un giglio.l

Margherita Goberti

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