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Bondeno: tenta di imbrogliare all’esame di guida, 49enne nei guai

Marcello Pulidori
Bondeno:  tenta di imbrogliare all’esame di guida, 49enne nei guai

Microcamera e auricolare nascosti nella felpa

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Bondeno Un uomo di 49 anni di origine eritrea e residente a Bondeno è stato denunciato dai carabinieri di Bologna per il reato di falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche.

I fatti La vicenda risale allo scorso venerdì quando, attorno alle 9.30, la centrale operativa è stata allertata da una chiamata proveniente dalla Motorizzazione per i comportamenti sospetti di uno dei candidati alla prova teorica di guida. Giunti sul posto, i militari hanno perquisito il 49enne, scoprendo un complesso e intricato sistema che di fatto gli permetteva di trasmettere le domande del test all’esterno e di ricevere le risposte corrette: l’uomo, infatti, aveva una microcamera nascosta tra i vestiti e un minuscolo auricolare nascosto nell’orecchio sinistro talmente in profondità che per toglierlo è stato necessario chiamare i sanitari del 118. All’arrivo dei carabinieri, sottoposto a controllo, il candidato è stato trovato in possesso di un dispositivo elettronico Gsm di ultima generazione dotato di una microcamera ad alta risoluzione, ben nascosto sotto la felpa. La microcamera, dalle dimensioni ridottissime, stando agli accertamenti effettuati dai militari fuoriusciva da un piccolo forellino applicato sulla parte anteriore del capo di vestiario, ben mimetizzato e difficilmente individuabile a un primo colpo d’occhio. Secondo il piano, che i carabinieri hanno ricostruito sin nei dettagli, il candidato avrebbe ripreso in diretta le domande del test che, proprio grazie alla connessione Gsm, sarebbero state ricevute all’esterno da un complice pronto a risolvere le domande e a inviare le risposte in diretta al candidato, grazie a un auricolare ben inserito in profondità nell’orecchio sinistro. Tanto ben inserito che per recuperare l’auricolare i carabinieri sono stati costretti a chiedere l’intervento dei sanitari del 118. L’attrezzatura digitale è stata sequestrata e posta a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Uno stratagemma quanto mai inopportuno. Che ora rischia di avere per l’uomo conseguenze molto gravi.

I carabinieri stanno conducendo ulteriori indagini sul ruolo di eventuali complici.