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Il caso

Lotta tra bande a Ferrara, sei minorenni indagati per aggressioni e minacce

Lotta tra bande a Ferrara, sei minorenni indagati per aggressioni e minacce

Scontri violenti innescati da “uno sguardo di troppo”, un ragazzo ha riportato anche una frattura cranica

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Ferrara Sei minorenni indagati per aggressioni e minacce in città. Dopo i provvedimenti presi lo scorso luglio nei confronti di sette giovanissimi (tutti minorenni), altri sei (5 italiani e uno di origine straniera) sono indagati per minacce aggravate, percosse e lesioni perpetrate lo scorso mese di aprile, in centro a Ferrara, nei confronti di alcuni coetanei di nazionalità straniera. La svolta è arrivata a conclusione di un’attività investigativa svolta dalla squadra mobile della Questura di Ferrara con il costante coordinamento della procura della Repubblica del tribunale per i Minorenni di Bologna.

LE RISSE

Il quadro emerso dalle indagini è una sorta di “lotta tra bande”. A generare gli episodi di violenza sarebbe stato uno “sguardo di troppo” che un giovane straniero, mentre si trovava all’interno di un centro commerciale in compagnia di due suoi connazionali, avrebbe rivolto nei confronti di una ragazza vicina alla “fazione” opposta. Nell’occasione la ragazza, probabilmente infastidita, avrebbe chiamato in sua difesa alcuni suoi amici che, dopo aver intimato agli “avversari” di vedersi fuori dalla galleria commerciale, gli avrebbero colpiti con calci e pugni. Nei giorni successivi un’altra colluttazione nei pressi della stazione ferroviaria. Un gruppo di giovanissimi, tra cui gli stessi dell’aggressione al centro commerciale, hanno visto due “avversari” da soli e li hanno colpiti ripetutamente con calci e pugni. Un ragazzo, raggiunto da un pugno alla testa sferrato probabilmente con un tirapugni, è caduto a terra privo di sensi. Solo grazie all’intervento di un testimone i giovani hanno smesso di colpire, dileguandosi prima dell’arrivo della polizia e dei soccorsi. Il ragazzo ferito è stato portato all’ospedale, prognosi di trenta giorni per frattura cranica ed emorragia cerebrale.

INDAGINI

Il grave episodio non è passato inosservato, tant’è che, proprio grazie alle serrate indagini svolte nell’immediatezza, è stato possibile apprendere come, il giorno seguente, gli amici della vittima avessero programmato un “regolamento di conti” ed avessero intenzione di recarsi presso le giostre allestite in viale Alfonso d’Este per affrontare gli aggressori e vendicarsi dell’accaduto. Il tempestivo intervento congiunto delle pattuglie della squadra mobile e delle volanti ha scongiurato un incontro tra le parti e il rischio di conseguenze ulteriori. L’appuntamento, però, era solo rimandato. I gruppi si sono ritrovati in zona Gad. Due giovani, inseguiti da alcuni coetanei con bastoni, tirapugni e oggetti contundenti, hanno trovato rifugio in un negozio e chiamato le forze dell’ordine.  La ricostruzione delle varie fasi degli eventi delittuosi e l’accertamento dell’identità dei presunti responsabili è stata possibile grazie alle numerose testimonianze raccolte dalla squadra mobile, all’estrapolazione e all’analisi delle immagini registrate dai sistemi di video-sorveglianza, ai confronti e riconoscimenti fotografici, nonché attraverso una minuziosa ed attenta analisi dei social network operata dagli investigatori.