Renazzo, morto a 40 per un malore al lavoro
Corcione trovato senza vita su un escavatore nel Ravennate. Il ricordo del fratello: «Eravamo legatissimi, non ci posso credere»
Renazzo È morto lunedì 27 novembre per un improvviso malore mentre stava finendo la giornata di lavoro. E oggi viene salutato per l’ultima volta nella chiesa di Renazzo. Parliamo di Claudio Corcione, operaio di 40 anni morto nel tardo pomeriggio di lunedì scorso a causa di un malore che si è manifestato mentre stava lavorando su un argine nei pressi di Castel Bolognese (Ra), non distante dalla via Emilia. Corcione stava operando per conto della ditta Cmb di Castelfranco Emilia nell’ambito di lavori post-alluvionali, quando si è improvvisamente accasciato nella cabina dell’escavatore contro il vetro del mezzo. I colleghi non lo vedevano arrivare e al cellulare non rispondeva, è stato un agricoltore in zona a dire che c’era l’escavatore che faceva movimenti strani. Sul posto sono subito intervenuti gli operatori del 118, ma per il 40enne non c’era ormai più nulla da fare. Oltre al capocantiere della ditta modenese, sono intervenuti anche i poliziotti del Commissariato di Faenza. L’autopsia è stata eseguita venerdì e poi il nullaosta per il funerale, previsto oggi (6 dicembre) alle 15 nella chiesa parrocchiale di Renazzo, poi l’ultimo viaggio al cimitero locale.
LA FAMIGLIA
Corcione è originaria di Napoli, ma Claudio e i suoi fratelli sono nati a Cento, dove i genitori si erano trasferiti oltre mezzo secolo fa. La notizia si è sparsa velocemente nel Centese, dove vive il fratello maggiore Raffaele, unito a Claudio dalla passione per le moto da corsa («andavamo spesso in pista assieme» ci racconta) e per il lavoro, essendo anche lui dipendente della Cmb. «Non so che dire, Claudio stava benissimo e improvvisamente è morto così, ne sento troppi di casi di questo tipo in giro... Quando ho ricevuto la chiamata non ci credevo, eravamo molto legati...».Il 40enne, oltre alle moto da corsa, era uno sportivo a tutto tondo, amava giocare a calcetto ed era molto conosciuto nel Centese, dove la notizia si è sparsa velocemente. Claudio Corcione non era sposato e per il fratello Raffaele si tratta dell’ennesimo lutto precoce di un familiare nel giro di pochi anni: «Ho perso mio padre a soli 51 anni, mia madre a 62 anni, mia sorella minore (abitava a Passo Segni; ndr) a soli 35 anni, mia moglie e ora Claudio. Non solo le malattie e gli incidenti, ora questo malore improvviso di un altro pezzo importante della mia famiglia». La moglie di Raffaele, Sobejko Elzibieta Sanuta (per tutti Elisabetta) di origini polacche residente sempre a Renazzo, era morta a soli 41 anni nel luglio del 2015 a seguito delle gravissime ferite riportate nello schianto semi-frontale tra la sua Opel Astra e una mietitrebbia. La donna, barista in locali nel Centese, era molto conosciuta e la sua morte ha lasciato il marito Raffaele solo con il figlio e la figlia, che allora avevano solo 11 e 8 anni.