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Monica, da Jolanda alle Mauritius per gestire una polleria sulla costa

Davide Bonesi
Monica, da Jolanda alle Mauritius per gestire una polleria sulla costa

«Nel 2005 ero qui per Bluvacanze, ho trovato marito ed è nata nostra figlia»

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Jolanda di Savoia Scriviamo Jolanda come località ma dovremmo mettere in realtà Flic en Flac, località turistica sulla costa ovest delle Mauritius, bellissime isole africane, vicine al Magadascar. E quando meno te lo aspetti ecco l’incontro in dialetto ferrarese, la giornalista free lance Carla Soffritti trova a gestire una polleria della catena Chanterfrais la 49enne Monica Bertelli, nata e vissuta a Portomaggiore i primi dieci anni della propria vita, per poi trasferirsi a Jolanda di Savoia, dove tuttora vivono i genitori. Lei no, lei dal 2005 a oggi, quasi in maniera continuativa, vive e lavora alle Mauritius, dove ha incontrato e sposato il mauriziano Olivier Pinéguy, amore reso ancora più felice dalla nascita di Anais, che oggi ha quasi 13 anni.

Potere di Whatsapp, nonostante la distanza la voce di Monica è squillante e le battute in ferrarese dimostrano la grande voglia di parlare un po’ in dialetto. «Un po’ mi manca la mia terra, dove non torno molto spesso - ci racconta -, anche se alcuni anni fa sono venuta a Jolanda con mia figlia e vi sono rimasta per qualche tempo. Comunque a inizio 2024 verrò a trovare i miei genitori e a vedere Ferrara».

L’inizio Era il 2005 e la giovane Monica lavorava per Bluvacanze alle Mauritius. «Lavoravo in gestione con due hotel, ero una sorta di rappresentante, prendevo i clienti e li portavo nelle strutture. Un giorno una collega mi disse che mancava la guida per l’escursione, decisi di andare io e incontrai Olivier. I mauriziani sono furbi, mi chiese il numero per poter lavorare insieme, ma poi abbiamo iniziato a uscire insieme e da cosa è nata cosa».

Il mondo è piccolo, la nostra ex collaboratrice Soffritti in vacanza alle Mauritius entra in polleria e riconosce la parlata: «Il mondo è proprio piccolo, perché i familiari di Carla erano vicini di mio nonno, che aveva un negozio di detersivi a Portomaggiore, poi diventato Cad».

Ma che ci fanno Monica e Olivier nella polleria è un’altra storia da raccontare: «Dopo i primi cinque mesi qui sono tornata a casa per tutti i documenti, pronta a tornare. Abbiamo comprato una barca da cinque posti a scopo turistico, ma il permesso non è mai arrivato. Dopo anni, e con nostra figlia, eravamo disperati e abbiamo utilizzato gli ultimi due soldi per pagare l’affitto della polleria, le attrezzature ci sono state fornite dalla catena che le gestisce. Dopo una settimana che avevamo aperto è arrivato il permesso per la barca... e adesso non abbiamo più tempo per usarla».

La vita Le Mauritius sono una splendida isolaturistica ma le difficoltà sono tante, così come le contraddizioni fra il lusso dei luoghi turistici e la miseria di molti locali. Anche per questo Anais è stata iscritta a una scuola privata. «Intanto l’italiano è la prima lingua che ha imparato. Frequenta una scuola legata a Oxford, costa tanto e in questo ci aiutano i miei genitori, ma voglio che non resti indietro e sia ben preparata, anche perché si sa mai cosa possa riservare il futuro».

Intanto, quello immediato è l’apertura di una seconda polleria, stavolta di proprietà, a una decina di chilometri da Flic en Flac: «Siamo felici di come va il lavoro. Nel corso degli anni si è allargato in particolare perché collaboriamo con vari ristoranti turistici sulla costa. Poi il periodo del Covid devo dire che ci ha aiutato, infatti gli abitanti della zona per fare prima venivano a prendere il cibo nella nostra attività».

Le Mauritius sono lontane, ma al pari di Carla non mancano i turisti italiani: «Ne entrano tanti in negozio, a volte mi fermo con loro anche solo per fare due chiacchiere, mi diverto. Poi do loro consigli utili, i mauriziani sono furbi, l’ho già detto?».