Pomposa, un albero nasce sul campanile: vigili del fuoco in azione
L’arbusto è già alto un metro e sta crescendo sulla torre dell’Abbazia. I pompieri in quota con un drone per preparare l’intervento dell’autoscala
Pomposa Un albero cresciuto spontaneamente a 38 metri di altezza. È stato probabilmente il seme trasportato dal vento o da qualche volatile a far nascere un bagolaro alto oltre un metro di altezza e poi cresciuto sopra alla torre del campanile dell’Abbazia di Pomposa. Un fenomeno della natura sicuramente raro, che ha visto impegnati ieri mattina gli specialisti del nucleo Sapr dei vigili del fuoco. Perché quell’albero aveva attirato l’attenzione di diverse persone e, soprattutto, rischia di creare non pochi disagi alla tenuta dell’edificio religioso. Le radici, incuneandosi, possono infatti mettere a repentaglio la staticità del campanile e della costruzione muraria: elementi non secondari e per i quali si è quindi reso necessario un intervento del gruppo di specialisti.
«È stata una richiesta giunta da don Stefano Gigli (amministratore parrocchiale ndr) che ha chiesto di intervenire sulla guglia del campanile - spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Antonio Del Gallo - In passato un intervento simile era stato effettuato da parte del nucleo speleo alpino fluviale, mentre stavolta si è verificata l’accessibilità dell’area e di tutti gli elementi critici, al fine di intervenire utilizzando un automezzo che ha uno sviluppo di 50 metri ed in grado di effettuare interventi fino a 42 metri di quota», precisa lo stesso comandante.
Verrà utilizzata una autoscala Iveco, con allestimento “Magirus”, attualmente in dotazione al comando regionale dell’Emilia Romagna. Questo tipo di automezzo è una delle 60 autoscale di ultima generazione che sono state recentemente acquisite dai vigili del fuoco e distribuite su tutto il territorio nazionale.
La crescita dell’albero sulla guglia del campanile e lo sviluppo delle radici può creare uno stato di pericolo, in particolare per il distacco di materiale. Per poter effettuare i rilievi sono intervenuti gli specialisti del nucleo Sapr, il sistema di aeromobili a pilotaggio remoto, più conosciuto come drone. «Il nostro è un nucleo regionale formato da 12 vigili del fuoco distribuiti tra i vari comandi», spiega il vigile del fuoco coordinatore del comando provinciale di Ferrara, Francesco Faccini, affiancato dal collega esperto Gianluca Senatore proveniente dal comando di Reggio Emilia. Presenti sul posto il caporeparto istruttore Gianluca Magri e il capo distaccamento di Codigoro, Marco Nardini.
Una volta posizionato il corpo principale dell’aeromobile, sono state inserite le batterie necessarie per il funzionamento ed è stata agganciata una fotocamera. Gli esperti Sapr si sono immediatamente suddivisi i compiti attraverso l’utilizzo dei radiocomandi in dotazione. Gianluca Senatore ha permesso un sicuro decollo verso l’antico monumento risalente al nono secolo, mentre Francesco Faccini, durante il volo, ha girato i video e catturato le immagini ad alta definizione che hanno permesso di valutare con precisione la fattibilità dell’intervento mediante l’utilizzo dell’autoscala. Completate le riprese l’aeromobile è stato fatto atterrare. Sganciata la fotocamera dal corpo centrale è stato collegato un laserscan.
Il drone, sotto il preciso controllo dei due esperti conduttori, ha ripreso quota e tramite l’utilizzo dell’apparato laser è stato possibile effettuare una mappatura in 3D di tutto il campanile e del corpo intero della basilica con precisione millimetrica. Questa operazione sarà pertanto utilissima nel caso vi sia la necessità di intervenire sul campanile o sull’edificio anche da parte di altri enti quali, ad esempio, la sovrintendenza ai beni culturali. «Nei prossimi giorni programmeremo la data esatta per intervenire con l’autoscala ed eliminare quindi lo stato di pericolo» conclude il comandante provinciale.