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Tresigallo, muore per un malore a 32 anni

Tresigallo, muore per un malore a 32 anni

Dolore a Tresigallo per Riccardo Vasi, lavorava in una pizzeria in paese. La tragedia venerdì sera in casa: la famiglia ha già chiesto un riscontro diagnostico

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Tresigallo Dolore e incredulità a Tresigallo per la scomparsa di Riccardo Vasi, 32enne morto improvvisamente venerdì sera per un malore improvviso, mentre si trovava nella sua abitazione. Le prime voci e i primi messaggi hanno iniziato a circolare già nella notte tra venerdì e ieri, in particolare al pub Al Cocco, uno dei suoi punti di incontro con gli amici; poi in mattinata la tragica conferma: era tutto vero. Riccardo, per tutti “Rega”, aveva frequentato l’istituto alberghiero a Ferrara, aveva lavorato all’Aliper di Tresigallo dall’apertura del supermercato, nel reparto di pescheria, e attualmente lavorava come pizzaiolo e portapizze per la pizzeria da Bruno. Vasi negli anni in cui era ragazzino era stato un membro del gruppo degli “Amici del verde”, nato a inizio millennio a tutela dell’ambiente.

E quando era in terza media (classe 3ªB) fece anche visita alla redazione della Nuova Ferrara. Poi, dopo gli studi superiori, ha subito iniziato a lavorare, sempre a contatto con la gente, anche se di natura era taciturno. Tra le passioni aveva il calcio e la playstation con cui stava giocando quando è stato colto dal malore, ma non perdeva occasione per fare da zio, visto che la sorella è mamma. Oltre a lei, Vasi lascia il padre, conosciuto autista delle corriere prima per Atam poi per Acft, mentre la madre è apprezzata dipendente del Comune di Tresignana. Proprio il padre gli aveva dato la possibilità di diventare pizzaiolo.

Il cordoglio Adesso è il momento del dolore e già da ieri mattina sono tantissimi i messaggi di cordoglio, le foto e i ricordi degli amici. “Ti voglio ricordare sempre col sorriso. Eri una persona straordinaria, fiero di essere stato tuo compagno di classe!” ha scritto Mattia. Dagli amici del paese, la compagnia di sempre, poche parole ma toccanti: «La squadra non sarà mai più completa senza te, ti vogliamo bene». Non solo gli amici più stretti o i vecchi compagni di scuola, ma anche conoscenti e amici di amici hanno voluto dare un saluto a Riccardo e mandare un abbraccio alla sua famiglia.

Alla fine in paese è così, ci si conosce tutti. Il bar, il campo di calcetto, la piazza, sono luoghi di ritrovo in cui bene o male si gravita. Poco importa se le compagnie sono diverse, se le età non sono le stesse, alla fine si è tutti lì. “È una cosa terribile, me l’ha detto mio figlio piangendo e mi si è spezzato il cuore. Era buono, bravo, sempre disponibile e sempre con il sorriso. Non si può morire a quell’età, è una tragedia. Sentite condoglianze ai suoi cari e un abbraccio ai genitori”, scrive Ennio. “Incredibile” è una delle parole più utilizzate. “Ieri sera al Cocco (venerdì, ndr) la voce era già iniziata... Speravamo fosse una voce e invece è una tragedia. Troppo giovane», scrive Federico.

«Non eravamo in compagnia insieme, ma ci vedevamo spesso e ci salutavamo. Proprio qualche sera fa mi aveva portato a casa la pizza e ci siamo salutati, mai avrei pensato sarebbe stata l’ultima volta» aggiunge Nicolò. Ovviamente numerosi i messaggi arrivati ai genitori da colleghi e amici. Per la cerimonia funebre si dovrà attendere visto che è stato richiesto un riscontro diagnostico. 


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