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Il caso

Ferrara, madre e figlio morti tra le fiamme: si indaga per omicidio colposo

Daniele Oppo
Ferrara, madre e figlio morti tra le fiamme: si indaga per omicidio colposo

Attesa per l’esame del medico legale per accertare l’identità delle vittime

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Ferrara Forse servirà l’esame del Dna, forse basterà l’accertamento del medico legale Margherita Neri e qualche dettaglio che emergerà da un esame più approfondito e dall’autopsia per avere la certezza dell’identità dei due corpi ritrovati carbonizzati all’interno del camper bruciato martedì sera nel parcheggio del Decathlon. Al momento le circostanze di fatto suggeriscono che siano Stefano Cavalieri, 60 anni, proprietario del camper, e sua madre Mirella Graziosi, 87 anni. Sulla loro morte la sostituta procuratrice Ombretta Volta ha aperto un fascicolo d’indagine per l’ipotesi di omicidio colposo. È al momento a carico di ignoti, come formalmente sono ignote - o almeno lo erano fino a ieri mattina - le persone offese, appunto in attesa di avere conferme formali sull’identità dei cadaveri. Questo non significa che le indagini siano ferme, tutt’altro. La procura ha dato l’incarico ai vigili del fuoco del Nucleo investigativo antincendio di Bologna di eseguire gli accertamenti tecnici relativi all’incendio e alle esplosioni sentite dai testimoni, in modo da poter accertare le cause dell’incendio e la sua dinamica. Al momento ballano molte ipotesi e anche su queste sarà probabilmente fondamentale l’autopsia, che darà indicazioni sulla dinamica della morte e quindi potrebbe aiutare a sciogliere gli interrogativi che con molta probabilità rimarranno. Una prima ipotesi è quella di un malfunzionamento del camino del camper - un mezzo molto vecchio e con sistemi di sicurezza ormai vetusti - che potrebbe aver rimandato all’interno i fumi della combustione generati dalla stufa o dalla cucina e che poi potrebbe aver preso fuoco per via di una sua possibile otturazione (come accade, per esempio, con i camini delle abitazioni quando sono sporchi o tappati magari da un nido). In questa ipotesi i due occupanti potrebbero essere rimasti storditi dal monossido di carbonio, prima di venire avvolti dalle fiamme. Dall’altro lato una possibile perdita di gas da una delle bombole di Gpl presenti all’interno del camper, che potrebbe aver saturato l’aria, poi incendiatasi con una scintilla generatasi in qualche modo. Oltre alla dinamica dell’incendio, che sarà molto complessa da ricostruire, visto che gran parte del camper, composto da materiali facilmente infiammabili, è necessario ricostruire anche gli ultimi movimenti delle due vittime, chiarire come mai, residenti a Occhiobello in una casa in affitto, si siano spostati per alcuni giorni nel parcheggio del Decathlon. Se era un comportamento tutto sommato abituale - Cavalieri, da quanto si apprende, usava spesso il camper e sarebbe stato visto più volte sostare nei parcheggi di altri centri commerciali nel Veneto - o se vi sia stato qualche avvenimento che ha portato l’uomo a uscire con l’anziana madre con la casa mobile. Su questo è al lavoro la Squadra mobile della Questura di Ferrara, che ascolterà parenti e conoscenti dei due