Torna il lavoro alla Fox Bompani di Ostellato: in costruzione 2.800 cucine
Si smaltisce l’ordinativo arrivato dal principale cliente mediorientale. Dopo dieci mesi di stop gli operai tornano sulle linee, ma servono altre commesse
Ostellato È ripartita l’attività produttiva nello stabilimento della Fox Bompani di Ostellato. Una ripresa assolutamente graduale, eppure si tratta di un primo passo indispensabile al fine di rientrare delle necessarie liquidità che serviranno a pagare i lavoratori e gli anticipi ai fornitori sulle future commesse. L’obiettivo, intanto, è soddisfare l’ordine, arrivato già tempo fa dal Medio Oriente dal principale cliente di Bompani, che è stata chiamata a realizzare 2.800 cucine. Una boccata d’ossigeno, quindi, un trampolino di lancio «per creare quel volano economico e di mercato per la piena occupazione, obbiettivo principale e di estrema importanza vista la scadenza degli ammortizzatori sociali straordinari che avverrà a giugno», ricorda Emanuele Farinelli, componente della segreteria provinciale della Fiom-Cgil. L’azienda di Ostellato, da tempo invischiata in una complessa crisi finanziaria, resta di fatto sotto strettissima osservazione da parte dei fornitori e appesa al credito fornito dalle banche: a questa ripresa produttiva, che arriva dopo oltre dieci mesi di completo stop e che è stata ritardata a causa dei problemi nella catena delle materie prime e dei semilavorati, dovranno per forza di cose seguire ulteriori ordinativi. L’orizzonte è fissato alla prossima primavera, al massimo entro giugno. Altrimenti si rischia grosso e ne è perfettamente consapevole la novantina di addetti che sono rimasti alle dipendenze dell’impresa. Il punto della situazione, nel corso di un’assemblea tenuta nel piazzale aziendale, è stata fatta nei giorni scorsi, dove Rsu e Fiom hanno riportato quanto emerso durante il confronto con i vertici di Fox Bompani organizzato nella sede di Confindustria Emilia lo scorso 19 febbraio. «L’azienda sta continuando a lavorare - dicono Rsu e Fiom - ad un piano industriale che va asseverato in maniera seria e sostenibile: al termine di questa operazione si capirà quale sarà la procedura per il rientro dei crediti verso creditori privilegiati e chirografari». Un passo indietro: un anno fa, il 23 febbraio 2023, iniziava il presidio permanente davanti all’ingresso durato oltre cento giorni. «Noi crediamo ora come allorache il pagamento dei salari sia e rimanga la priorità», ribadiscono i sindacalisti, dai quali arriva la richiesta di «serietà e impegno nelle comunicazioni che debbono seguire i canali sindacali e istituzionali, cosa che ad oggi sembra avvenire. Abbiamo ribadito la necessità di affrontare i problemi con anticipo e pragmaticità, non lasciamo tutto al caso o all’ultimo minuto, se accadesse nuovamente non sarebbe per la Fiom tollerabile. Un eccesso di ottimismo non aiuta nessuno, il momento è delicato e come organizzazione sindacale non verrà meno, mai lo è stato, l’impegno di porsi a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio».