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Il caso

Arrestato per atti sessuali in un asilo del Ferrarese: «A scuola non sapevamo»

Annarita Bova
Arrestato per atti sessuali in un asilo del Ferrarese: «A scuola non sapevamo»

Interviene l’avvocato della scuola, intanto i genitori hanno incontrato i politici locali

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Unione Valli e Delizie L’inchiesta su quanto successo all’interno di un asilo della zona, dove uno stagista di 21 anni è stato arrestato in flagranza di reato per reati a sfondo sessuale, va avanti senza sosta. Nei giorni scorsi i genitori hanno avuto un confronto anche con gli amministratori comunali e stanno cercando di approfondire la questione Servizio civile e bando vinto nella scuola. «Vogliamo vederci chiaro, capire a quale titolo e con quali qualifiche sia stato scelto», hanno detto. Intanto, anche le insegnanti e i responsabili dell’asilo si sono rivolti ad un avvocato, il legale Dario Bolognesi, il quale per la prima volta dall’inizio di questa vicenda ha mandato una nota. Il legale rappresentante dell’istituto, a nome della struttura e del personale dipendente, si dice profondamente addolorato e manifesta solidarietà e vicinanza a tutte le famiglie. Ripone piena fiducia verso l’operato della Procura della Repubblica, a cui si è garantita la massima collaborazione nel corso delle indagini. «Si comprende la preoccupazione delle famiglie, anche alla luce del fatto che gli accertamenti, tuttora in corso, sono coperti dal segreto istruttorio - si legge nel documento -. La struttura ha messo a disposizione dei genitori tutte le informazioni richieste, che al momento purtroppo sono poche. Nessuno tenta di sottrarsi, né tantomeno di gettare fumo negli occhi. Si cerca di ricostruire i fatti sulla base dei pochi elementi di cui si dispone, nell’interesse di tutti e soprattutto dei bambini e delle famiglie». Sempre l’avvocato fa sapere che «non risulta che il personale dipendente sia sottoposto ad indagini e la scuola ripone piena fiducia nell’operato del personale, rispetto al quale peraltro non sono mai pervenute, nemmeno da parte delle famiglie, segnalazioni o lamentele che possano avere una qualche attinenza rispetto all’oggetto delle indagini». Da quanto noto, si procede al momento unicamente nei confronti di una persona che svolgeva il servizio civile presso la scuola. «Bisogna precisare peraltro che nemmeno la persona sottoposta ad indagini è mai stata fatta oggetto di segnalazioni di alcun tipo da parte delle famiglie che, per quanto è dato sapere, hanno avuto nei suoi confronti la massima fiducia. Anche per questo non vi erano motivi per dubitare di questa persona. Se vi erano perplessità da parte di qualcuno, queste non sono mai state manifestate alla struttura». «Ciò premesso - conclude -, si comprende ovviamente lo stato d’animo di alcuni genitori, ma si chiede - a tutti - di evitare insinuazioni e accuse nei confronti della scuola e del personale che rischiano di incrinare il senso di solidarietà che necessita in questo momento per accertare obbiettivamente i fatti».