La Nuova Ferrara

Ferrara

L’avventura

Cento, a 56 anni riapre la sua bottega: «Torno a fare il calzolaio»

Georges Savignac
Cento, a 56 anni riapre la sua bottega: «Torno a fare il calzolaio»

La svolta di Mirco Zaniboni, in via Donati riappare un pezzo di passato. Lo storico laboratorio ha ospitato anche un’edicola e uno spaccio di caffè

2 MINUTI DI LETTURA





Cento Si respira tanta storia all’interno della nuova bottega del calzolaio Mirco Zaniboni, da poco aperta nel centro storico di Cento, in via Donati. Zaniboni, nato e cresciuto a Cento, con una carriera trentennale proprio nel mondo della calzoleria, ha deciso di intraprendere questa nuova avventura, che solo in apparenza è anacronistica, come lui stesso spiega: «Nonostante il mondo sia diventato sempre più consumistico – dice Mirco –, abituati a gettare le cose rotte per comprarne di nuove, finalmente si sta facendo largo di nuovo l’idea di aggiustare e conservare i propri beni, compreso le scarpe».

Infatti nel suo negozio è possibile riparare scarpe, borse e piccoli pellami, ma per i motivi più disparati, a detta sempre di Zaniboni: «Le persone riparano le scarpe per tanti motivi; uno sicuramente per fare economia, perché riparare un paio di stivali molto costosi sarà sempre più conveniente che ricomprarli. Ma la realtà è anche che le persone sono affezionate e gelose delle proprie scarpe o borse, dunque preferiscono ripararle che separarsene. Dietro ogni scarpa c’è una storia».

La bottega, che in precedenza è stata una edicola ed uno spaccio di caffè, ora si è trasformata in un negozio con all’interno tutti i macchinari per riparare scarpe e stivali, nonché per rifinire e modellare le pelli e il cuoio; infine Zaniboni, data la sua lunga esperienza nel campo della podologia, è in grado di realizzare solette (da non confondere con plantari medici) da inserire all’interno delle calzature per migliorare comfort e postura. Mirco, che lavora ancora con il primo camicie con cui ha iniziato il mestiere ormai trent’anni fa, motiva così la sua scelta: «Ho imparato questo mestiere da giovane, un mestiere che non si impara a scuola, ma solo da altri maestri artigiani; poi la vita mi ha portato a fare l’agente di commercio per aziende di scarpe e plantari, che seppur soddisfacente dal punto di vista economico, era uno stress continuo, dovendo anche viaggiare parecchio. Per questo ho fatto una scelta di vita radicale a 56 anni, voglio chiudere la mia carriera lavorativa dedicandomi alla mia passione, nella tranquillità del mio negozio che posso raggiungere a piedi».

Per Zaniboni era destino, infatti da giovane comprò tutti i macchinari che servono per il mestiere del calzolaio, i quali ora sono all’interno del negozio; nonostante possano sembrare datati, per Mirco sono incomparabili con quelli nuovi: «Mia madre mi diceva di buttarli, che non mi sarebbero più serviti; invece oggi sono qui a dargli nuova vita, proprio come le scarpe: aggiustati e lucidati sono meglio di quelli nuovi».