Abusi, sacerdote condannato: fu arrestato a Ferrara
Don Giuseppe Rugolo era accusato di violenza e atti sessuali ai danni di un minore. Il tribunale ridimensiona i reati e dimezza la pena chiesta dalla procura di Enna
Ferrara Non sono i dieci anni chiesti dalla procura e anche i reati contestati sono stati ridimensionati, soprattutto quello più brutto, la violenza sessuale aggravata su minore, che da consumata è passata a tentata. Don Giuseppe Rugolo è stato condannato dal tribunale di Enna a quattro anni e mezzo di reclusione, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per un periodo di cinque anni e all’interdizione perenne dall’insegnamento scolastico. Il sacerdote, difeso in giudizio dagli avvocati Denis Lovison e Antonino Lizio, venne arrestato nell’aprile del 2021 dalla Polizia mentre si trovava a Ferrara, dove era stato trasferito ufficialmente per motivi di studio, ma più probabilmente per allontanarlo. Nonostante la condanna, l’esito del processo è accolto con un certo grado di soddisfazione dalla difesa. «Siamo soddisfatti per la decisione del collegio, soprattutto alla luce delle richieste della procura, che aveva chiesto 10 anni senza il riconoscimento delle attenuanti generiche e riconoscendo violenza come consumata - afferma l’avvocato Lovison -. Noi abbiamo sempre sostenuto che le condotte erano consenzienti. Valuteremo le motivazioni e poi vedremo di migliorare l’esito del processo. Per noi è significativa anche la mancata concessione di una provvisionale alle parti civili costituite, questo significa che il danno non è stato provato. Siccome si tende alla perfezione per approssimazioni successive, con l’appello cercheremo di ottenere un risultato ancora migliore». La sentenza è stata emessa dopo ben 8 ore di camera di consiglio. I giudici hanno dichiarato responsabile civile la Curia di Piazza Armerina, con danni da quantificare e liquidare in separata sede. Il termine per il deposito delle motivazioni è stato fissato a 90 giorni. I fatti contestati - alcuni ritenuti non costituenti reato dal tribunale mentre per altri è stata riconosciuta l’attenuanrte della minore gravità - sono relativi agli anni 2009-2011, quando Rugolo era ancora seminarista. Il processo è scaturito dalla denuncia fatta nel 2020 da Antonio Messina, che all’epoca aveva 15 anni e frequentava la parrocchia di San Giovanni Battista ad Enna, dove, durante i centri estivi in particolare, sarebbero avvenute le violenze contestate. Nel processo sono costituiti parti civili, la vittima, i genitori, Rete l’Abuso e l’associazione Contro Tutte le Violenze, CoTuLeVi. Nel corso delle indagini si era parlato anche di altri presunti abusi ai danni di altri giovani, oggi tutti maggiorenni, ai quali faceva da guida spirituale