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Ieri mattina blitz Fiab in via Comacchio

Ferrara, “catena” di attivisti e bici: la ciclabile liberata dalle auto

Stefano Ciervo
Ferrara, “catena” di attivisti e bici: la ciclabile liberata dalle auto

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Ferrara Sono arrivati tutti assieme verso le 7.30, in bici, che hanno poi piazzato a distanza di qualche metro in modo da formare una catena a “protezione” della ciclabile, rafforzata poi dai loro stessi corpi. Gli automobilisti in transito per via Comacchio abituati a sostare per un caffè o il pane lungo quella pista protetta solo da due strisce di vernice bianca e gialla, in alcuni punti tanto degradate da non vedersi quasi più, si sono trovati questi ostacoli davanti e per una mattina hanno dovuto fermarsi più in là. Il sit in firmato dagli Amici della bicicletta ha insomma fatto centro, tenendo lontano dal percorso in teoria protetto le automobili, «anche se appena abbiamo tolto la prima bicicletta della fila si è subito infilata un’automobilista, ha messo le quattro frecce ed è andato a fare le sue cose» è l’annotazione un po’ sconsolata di Giuliano Giubelli, consigliere nazionale Fiab.

La singolare protesta è scattata in occasione delle giornate nazionali di mobilitazione indette dai ciclisti per protestare contro il nuovo Codice della strada in discussione in Parlamento, «che riporterà indietro l’Italia di 40 anni dal punto di vista della sicurezza stradale e dalla mobilità sostenibile» è l’assunto di base. A Ferrara è stato scelto di mettere l’accento sulla scarsa sicurezza di piste ciclabili poco o per nulla protette, come appunto quella di via Comacchio nella zona della pasticceria e del forno. Gli attivisti sono stati lì per oltre un’ora e mezza, «abbiamo riscontrato un giusto livello di civiltà tra gli automobilisti, nessuna parola storta o problemi di nessun tipo. Piuttosto, molti residenti sono scesi in strada ad incoraggiarci, a dire che facevamo bene, che lì tutti i giorni è la stessa storia con la pista ciclabile piena di auto» è la sottolineatura di Giubelli.

In zona non ci sono a dire il vero tanti parcheggi e posti auto, ma certo la ciclabile non è fatta per lasciare in sosta i mezzi: per tutta la durata della manifestazione gli attivisti non hanno peraltro notato Polizia locale in giro (a Cona c’è stato il tragico incidente stradale). «I residenti ci hanno riferito che di mattina qualche pattuglia si ferma e che volano anche multe - è sempre Giubelli a parlare - Però per risolvere il problema basterebbe allungare anche a quella parte di ciclabile la protezione con catenelle che c’è in altri tratti, in modo tale da impedire alle auto di entrare. Poi bisognerebbe rendere più visibile la doppia linea sull’asfalto che delimita la ciclabile». 


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