Maurizio Masi morto a Cona, la chiamata della moglie e il dramma
La donna lo aveva chiamato ma era troppo tardi
Cona Pochi minuti alle 8 e suona un cellulare in via Comacchio all’incrocio con via Portomaggiore. Lo smartphone vibra sulla cappelliera della macchina della Polizia, giunta sul posto per il tragico incidente di circa un’ora prima. Suona il cellulare di Maurizio, ma a quella telefonata lui non risponderà mai. Dall’altra parte della linea c’è Barbara, che chiama il marito per sapere se è arrivato al lavoro. Le pare strano di non aver ricevuto alcun riscontro dopo l’uscita di casa all’alba. I due vivono a Quartesana e la mattina Maurizio è partito in scooter da lì per raggiungere l’industria grafica Sate, nella quale è impiegato da quasi 15 anni. Pochi chilometri in sella al suo scooter su una strada che conosce bene e che ha percorso tantissime volte. Alla chiamata risponde invece un poliziotto che avvisa Barbara dell’incidente in cui è stato coinvolto il marito. La donna si precipita sul posto e quando arriva non crede ai suoi occhi: vede la macchina danneggiata e riconosce lo scooter di Maurizio scaraventato fuori strada. «Non può essere» grida Barbara mentre scoppia in lacrime: la scena è straziante. Oltre il ciglio della carreggiata c’è il corpo defunto di Maurizio coperto da un lenzuolo bianco. La donna non lo vede e chiede ai poliziotti dove sia il marito, «è stato portato in ospedale» rispondono loro nel tentativo di impedirle la visione del telo latteo e per difenderla da un dolore ancora più lacerante. Usano tutto il tatto possibile gli agenti, ma si percepisce che sarà una giornata durissima per i familiari. A guardare da lontano una vita che non c’è più e un’altra che si è appena spezzata ci sono il conducente della vettura rimasta coinvolta nel frontale insieme ai suoi cari. Barbara, disperata, avverte gli altri familiari dell’accaduto e viene fatta sedere su una macchina della Polizia poco distante dal luogo del fatto. Arrivano anche gli altri familiari di Maurizio, compresa la sorella. È il datore di lavoro ad effettuare il riconoscimento prima che la salma venga portata via. Barbara si accorge del corpo senza vita del marito solo quando le autorità si avvicinano al busto e alzano un grande telo per permetterne lo spostamento. Immenso è il dolore della famiglia per la scomparsa di Maurizio e nei cari si è aperta una profonda ferita, in particolare nel cuore della moglie Barbara. Anche all’industria grafica Sate, dove quella mattina il 54enne sarebbe stato di turno, è difficile realizzare la scomparsa di Maurizio, che per oltre dieci anni ha svolto il suo lavoro da tipografo diventando "una colonna portante dell’azienda", affermano con un fil di voce e le lacrime agli occhi tutti i colleghi.