La Nuova Ferrara

La protesta

Ferrara, «No alla recinzione» Monti Perticari chiede un confronto

Stefano Ciervo
Ferrara, «No alla recinzione» Monti Perticari chiede un confronto

Sit-in davanti al parco: «Qui non ci sono pericoli»

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Ferrara All’ora indicata per la protesta davanti al parchetto di via Monti Perticari erano appena una decina, poi i numeri si sono fatti più consistenti e alla fine «ci siamo ritrovati in una trentina di persone, ma molti hanno detto che i coinquilini non avevano la possibilità di venire e che condividevano la protesta, e firmeranno la petizione. Non sapevamo cosa aspettarci da questa prima riunione, ma evidentemente il problema è sentito». A parlare, con un evidente tono di sollievo nella voce, è Gian Luca Fabbri, 50 anni, da una decina residente in zona, tra i promotori della gruppo “No recinzione”, il quale si oppone appunto al progetto dell’amministrazione comunale di chiudere anche il parchetto ai margini della zona Gad per motivi di sicurezza.

La decisione della giunta ha in realtà diviso il quartiere, perché ci sono anche voci a favore di questa chiusura notturna, soprattutto in funzione anti-spacciatori che si sarebbero appunto spostati più a nord dopo il giro di vite al Parco Coletta. «Ma qui la situazione non ha nulla a che vedere con quella del grattacielo - è sempre Fabbri a parlare - Io abito proprio sopra il parchino, peraltro discretamente illuminato, e questo via vai di spacciatori proprio non lo vedo. Ci sono video girati a tarda ora a provarlo, mia moglie che torna spesso molto tardi da lavoro lo percorre senza mai un problema. Qualche bottiglia o cartaccia lasciata per terra da gruppi di giovani, di tutte le nazionalità, questo sì, ma lo spaccio è un’altra cosa e semmai si vede più in strade laterali».

Il parchino è vissuto come un polmone verde dai residenti, «i nostri figli e nipoti ci giocano a tutte le ore, a volte è tanto animato da sembrare un asilo - raccontavano i No recinzione - Di problemi di traffico non ce ne sono, queste non sono strade di transito, e la chiusura serale (dalle 20 alle 8) sarebbe penalizzante soprattutto d’estate, quando proprio di sera ci si può godere al meglio il parco». È c’è chi fa notare la differenza dimensionale tra Coletta e Monti Perticari: quest’ultimo è 200 metri per un’ottantina, «una cancellata lo soffocherebbe».

Fatto sta che il Comune ha già iniziato i lavori per recinzioni in ferro zincato su muretto di calcestruzzo, oltre ad una serie di opere di riqualificazione, con l’obiettivo di finire entro l’autunno. Gli oppositori dunque hanno già iniziato la raccolta di firme, con l’intenzione di raccordarsi anche con i Save the park, gli attivisti nati per opporsi al concerto di Springsteen al Parco Urbano. La richiesta al Comune, anzitutto, è di «confrontarsi con noi residenti sul progetto, che non ci è mai stato presentato né illustrato: ce le siamo ritrovati davanti a casa, stampato sui cartelloni del cantiere» conclude Fabbri. Intanto è nato un gruppo Whatsapp per convidere idee e iniziative di animazione nel parco e conoscersi tra vicini. 


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