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Il caso

Tresigallo, fa trentamila euro di carburante con le carte dell’ex azienda

Annarita Bova
Tresigallo, fa trentamila euro di carburante con le carte dell’ex azienda

Un operaio di 46 anni ha confessato di aver fatto oltre 370 pieni in due anni

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Tresigallo Indebito utilizzo di carte di pagamento: di questo è stato accusato un operaio edile che lavorava per una nota ditta di Tresigallo. A quanto pare l’uomo è entrato in possesso di alcune carte carburante legate a mezzi non più in uso e nel giro di due anni è riuscito a spendere circa 30mila euro di gasolio. La vicenda si sviluppa tra Tresignana, Copparo e Comacchio e vede coinvolto un cittadino italiano di 46 anni, operaio edile. L’uomo, per aver lavorato all’interno di una nota azienda a Tresigallo, era entrato in possesso di alcune carte di pagamento per l’acquisto di carburanti. Come è noto, normalmente, tali carte di pagamento sono associate a dei mezzi ben precisi e tale caso non fa eccezione, se non per il fatto che l’azienda aveva deciso di rottamare i mezzi suddetti, unitamente alle carte di pagamento associate. È stato solo tempo dopo la demolizione che l’azienda si è accorta di alcuni addebiti sospetti ricollegabili a quelle carte che, in teoria, non dovevano più esistere.

Le cifre

In pratica l’uomo avrebbe speso 30mila euro in due anni e avrebbe fatto rifornimento nella sua auto. In media il serbatoio è di circa 50 litri, questo significa che ad un costo medio di 1,700 euro, l’operaio è arrivato a fare 370 pieni, circa uno ogni due giorni (andava in giro per la provincia per motivi di lavoro). L’azienda ha fatto denuncia e i carabinieri di Copparo si sono messi subito all’opera per individuare il responsabile, avviando una serie di attività di indagine che hanno riguardato non solo testimoni ma anche accertamenti tecnici, fino a risalire al mezzo che ha effettuato i rifornimenti fraudolenti in un distributore del comacchiese, e quindi al suo intestatario chiudendo rapidamente il cerchio il 21 marzo, esattamente una settimana dopo aver ricevuto la denuncia. Il responsabile aveva acquistato carburante per quasi 30mila euro con quelle carte di pagamento, spesa che veniva sistematicamente addebitata all’azienda. Vistosi messo all’angolo ha deciso di confessare e consegnare spontaneamente le carte incriminate, custodite ora dai militari. Per lui ora inizia la vicenda giudiziaria, nella quale dovrà rispondere dell’indebito utilizzo delle carte.