Ferrara, otto anni di carcere per il trafficante di droga
Stangata per il 26enne trovato con 6,5 chili di eroina in un appartamento del centro
Ferrara Una stangata era stata chiesta dalla procura, una stangata è arrivata dal giudice dell’udienza preliminare. Il Tribunale di Ferrara ha condannato un 26enne pakistano che era stato trovato in possesso di sei chili e mezzo di eroina e un grosso quantitativo di denaro, a otto anni di reclusione e 30mila euro di multa. Nel primo pomeriggio di ieri la decisione del gup Carlo Negri nel giudizio abbreviato, che ha accolto in pieno la richiesta di condanna avanzata dal pm Stefano Longhi. La droga venne trovata nella casa del 26enne in corso Porto Po dagli agenti della Squadra mobile di Bologna, che oltre allo stupefacente sequestrarono anche la considerevole somma di 57mila euro in banconote di diverso taglio. Dopo essere rimasto in silenzio in occasione dell’udienza di convalida dell’arresto, effettuato nel mese di aprile dello scorso anno, l’imputato aveva deciso di rendere dichiarazioni spontanee davanti al giudice, affermando di possedere quello stupefacente per sé. Una versione non proprio credibile, ma è rimasto l’unico responsabile per il possesso di quel carico di droga e denaro. L’uomo, da allora in custodia nel carcere dell’Arginone, era residente in provincia di Alessandria, a Valenza Po, ma era domiciliato a Ferrara in un appartamento di corso Porta Po. Ad aprile era stato fermato dagli agenti della Mobile di Bologna, nella stazione Bologna Roveri, mentre stava scendendo dal treno regionale sul quale era probabilmente salito da Portomaggiore, paese che ospita la più grossa comunità pakistana della provincia di Ferrara. Nel corso del controllo, che probabilmente non era casuale e di routine, i poliziotti trovarono addosso al giovane più di 50mila euro in banconote di vario taglio. Sul possesso e sulla provenienza di tutti quei soldi in contanti il pakistano non riuscì a dare alcuna spiegazione ragionevole agli agenti, che decisero così di estendere i controlli anche nella sua abitazione, quella di corso Porta Reno, a Ferrara, forse utilizzata come deposito. Qui, in un attività svolta in collaborazione con i colleghi della squadra mobile di Ferrara, trovarono il carico di eroina e altri 7mila euro in contanti. Una delle ipotesi è che l’abitazione ferrarese potesse essere una stazione di transito per lo stupefacente, in una rete di traffico più estesa di cui l’imputato costituiva uno dei nodi.