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Elezioni Europee, Bonaccini capolista nel nord est per il Pd

Evaristo Sparvieri e Paola Benedetta Manca
Elezioni Europee, Bonaccini capolista nel nord est per il Pd

Il presidente della Regione potrebbe ufficializzare martedì la sua candidatura, Schlein corre al Centro e nelle Isole

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Bologna L’ipotesi di lavoro al Nazareno al momento sarebbe questa: la segretaria Elly Schlein capolista al centro e nelle isole, il presidente Pd e della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, capolista al nord est. E poi la giornalista Lucia Annunziata capolista al Sud e Cecilia Strada capolista al nord ovest. Le trattative sono ancora aperte. E i nodi da sciogliere restano ancora sul tavolo, così come i malumori all’interno delle diverse anime dem, alle prese con l’intricata composizione delle liste per le prossime Europee.

Qualche timida schiarita c’è stata nel corso dell’incontro di giovedì mattina fra Schlein e Bonaccini, giudicato unanimemente «positivo», ma le variabili incombono e il sentiero per la scelta di nomi e posizioni appare tanto più impervio quanto più ci si avvicina alla deadline del 28 aprile, termine utile per la presentazione delle candidature. Nello stato maggiore del Pd, l’intenzione è chiudere entro il 15 aprile, per consentire ai candidati di avviare subito la campagna elettorale.

Ma anche se lo schema di partenza sembra quello di aver individuato le figure a capo delle liste, il rebus della loro composizione non sembra affatto vicino alla soluzione. Da qui il pressing sulla segretaria, soprattutto da parte delle aree di Energia Popolare e Base Riformista. Tre in particolare le questioni, sollevate peraltro da tempo: la candidatura della stessa Schlein, che in molti nel partito vorrebbero capolista in tutte le circoscrizioni; la sua posizione in lista, che potrebbe fare da “tappo” alle altre candidature femminili; l’apporto di candidature civiche in posizioni di rilievo, che rischierebbero di schiacciare i big del partito, come potrebbe avvenire per figure come il sindaco di Firenze, Dario Nardella, bonacciniano, e l’ex governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, sponda Schlein, entrambi pronti a scendere in campo nella circoscrizione centro.

Riflessioni alle quali si aggiunge anche il pensante malcontento degli europarlamentari uscenti, che si sono riuniti a Bruxelles guidati dal capo delegazione, Brando Benifei, mostrando tutta la loro contrarietà alla cosiddetta formula del “panino”: uno schema che prevede la candidatura civica femminile alla guida delle liste, un uomo al secondo posto e la segretaria al terzo, ideato dal responsabile Organizzazione dem, Igor Taruffi, al quale gli europarlamentari riferiranno nei prossimi giorni le proprie decisioni. Ma, dalle parti di Bruxelles, ci sarebbe già chi avrebbe minacciato di non ricandidarsi «se in posizione troppo sfavorevole».

La formula sarebbe stata in parte mediata proprio attraverso le candidature di Schlein a capolista nel centro e nel Isole, con Bonaccini al nord est.

Le strategie e il toto nomi per la Regione

Bonaccini potrebbe ufficializzare le discesa in campo già martedì prossimo, aprendo di fatto con due mesi di anticipo rispetto alla scadenza del mandato un’altra partita, che riguarda la sua successione alla guida dell’Emilia-Romagna: se il governatore spingerebbe per il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, la segretaria avrebbe invece individuato nell’attuale assessore Vincenzo Colla un nome su cui puntare.

Sempre sul fronte Europee, infine, continua a tenere banco anche l’ipotesi di candidare l’ex direttore ed editorialista di Avvenire, Marco Tarquinio, che ieri ha ammesso: «Ci sto pensando. Ho ricevuto questa proposta, devo decidere se la considero accettabile».

Il suo nome tuttavia non convince soprattutto Base Riformista per le posizioni contrarie all’invio di armi a Kiev, tanto da essere stato accostato nei mesi scorsi anche al M5s. Per Schlein, Tarquinio risponde alla doppia esigenza di dare un segnale a cattodem e al movimento per la pace, rinsaldando i legami con i primi e allargando il consenso tra i secondi. Non a caso a sponsorizzare per primo la candidatura del giornalista è stato il deputato ed esponente della Comunità di Sant’Egidio, Paolo Ciani, trovando sponda anche nel cattolico Pierluigi Castagnetti, nel senatore Graziano Delrio e in altri esponenti di spicco del Pd come Andrea Orlando, Goffredo Bettini e Nicola Zingaretti.