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Ferrara, dal buio alla voglia di impegnarsi. Due candidati speciali per Azione

Alessandra Mura
Ferrara, dal buio alla voglia di impegnarsi. Due candidati speciali per Azione

La difficoltà dopo la separazione: Andrea viveva in auto, Luca al dormitorio. «Abbiamo ricevuto tanti aiuti, ora vogliamo restituirli spendendoci nel sociale»

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Ferrara La vita può assomigliare a una lastra di ghiaccio, a volte basta un attimo per scivolare, cadere e farsi molto male. Luca e Andrea hanno varcato entrambi la soglia insidiosa che li ha condotti rapidamente da una situazione di normalità a un’esistenza ai margini. E tutti e due a un certo punto si sono ritrovati a chiedersi: “Ma io cosa ci faccio qui?” Andrea Guzzinati, 63 anni da compiere lunedì, ha dormito due mesi in macchina; Luca Franceschini, 55 anni, ha trascorso sei mesi in dormitorio. Il primo ha lavorato per più di quarant’anni come muratore e ora è in pensione; il secondo è impiegato da Tosano. Per tutte e due la rinascita è arrivata attraverso l’associazione Mai Da Soli che offre ospitalità e sostegno a persone che, dopo una separazione, si trovano in difficoltà economiche. La risalita si è compiuta al punto che ora hanno voluto trasformare la loro esperienza in riscatto, dare dopo aver ricevuto e mettersi a disposizione della comunità impegnandosi pubblicamente. Da qui, spiegano, è nata la loro decisione di candidarsi con Azione alle prossime amministrative.

«Questa è l’ottava campagna elettorale a cui assisto – interviene il presidente di “Mai Da Soli” Stefano Ferrari, per molti anni impiegato all’Ufficio elettorale del Comune – e non avevo mai incontrato due candidati così commoventi. Sono molto fiero di loro e del percorso fatto attraverso l’associazione che li ha accolti in un momento veramente poco felice».

I racconti di Andrea e Luca sono a loro modo spaventosi, perché ti fanno capire che basta poco perché la vita prenda una china che ti trascina in basso annientandoti.

Caduta e risalita

Andrea Guzzinati ha tre figli adolescenti avuti dalla compagna con cui ha convissuto dal 1998 al 2023. Lo scorso anno ha segnato una doppia svolta: è andato in pensione e il rapporto con la compagna, già in crisi, si è rotto definitivamente con tutti i problemi annessi a una separazione quando ci sono anche figli coinvolti: «Sono uscito di casa, e tra assegni di mantenimento per i miei tre ragazzi, di cui uno con disabilità, e spese straordinarie, i soldi della mia pensione non bastavano più». Prima di riuscire a entrare nella Casa Mai Da Soli, a marzo, la sua abitazione è stata la sua auto: «Dormivo in macchina e durante il giorno davo una mano in un ristorante, trovando sostegno da parte di persone da cui non mi sarei aspettato tanta solidarietà. Mi sono anche reso di conto di quanta povertà sommersa ci sia a Ferrara: in parrocchia da don Andrea Zerbini, alla distribuzione di pane e altri alimenti, c’erano persone che se le vedi per la strada non sospetteresti mai essere indigenti. Una condizione che io stesso, che ho lavorato per 44 anni, mi sono ritrovato a dover affrontare». Andrea non aveva mai avuto esperienze in politica «ma sono sempre stato impegnato nel sociale, soprattutto nell’area della disabilità, e la voglia di aiutare chi ha bisogno si è intensificata dopo aver patito tante sofferenze». Anche mentre stava lottando per se stesso Andrea ha rivolto lo sguardo al prossimo: «Nel ristorante dove andavo c’era una cameriera schiacciata da tanti problemi personali che non riusciva a risolvere. Grazie a Stefano Ferrari e all’avvocata dell’associazione Raffaella Vingiano, che sono persone speciali, questa ragazza sta ora seguendo un percorso di supporto psicologico con l’associazione».

Lui stesso ora sogna di potersi permettere un alloggio, anche piccolo «dove poter ospitare i miei ragazzi, con cui il legame resta fortissimo, quando vengono a trovarmi»; a questo proposito Mai Da Soli sta lavorando all’istituzione di un Ufficio Nuove Locazioni con una geometra, un’arredatrice e un amministratore di condominio per aiutare gli ospiti a sistemarsi con condizioni favorevoli. «Ho scelto Azione – conclude Andrea - per l’attenzione che ha dimostrato per il sociale. Se dovessi essere eletto mi impegnerò per aumentare i posti letto per gli indigenti, nessuno merita di vedere la propria dignità calpestata».

Luca Franceschini ha un lavoro e una famiglia: un figlio dalla prima compagna, tre dalla seconda. Anche per lui con la separazione si è aperto un baratro: «Pago 1.200 euro di alimenti al mese, e lo stipendio non basta. La casa è della mia ex, e quando nella primavera del 2021 me ne sono andato, su mia decisione comunque, non potevo permettermi neanche un affitto».

Ricambiare gli aiuti

Per un mese Luca ha vissuto in albergo «a 50 euro al giorno, e quando i soldi sono finiti ho trascorso un paio di notti per la strada, girando per Bologna. Poi mi sono ricordato che all’iper dove lavoro venivano i volontari di Viale K per ritirare i prodotti “brutti ma buoni” e sono andato da loro a cercare aiuto». Luca trascorre così sei mesi a Villa Albertina: «In quei giorni pensavo: è possibile che mi stia capitando tutto questo? Che sia finito in un dormitorio? È pure un’ottima struttura, mi sono trovato bene, ma il trauma resta». È l’assistente sociale che indirizza Luca a Mai Da Soli dove entra nel dicembre dello stesso anno e dove, giorno dopo giorno, sta rimettendo insieme i pezzi della sua vita: «Certo, devi adattarti e coabitare con altri, ma ti senti a casa, sei libero di gestire il tuo tempo, senza orari, e tra gli ospiti nascono amicizie. Soprattutto, dopo aver visto il peggio, scopri che ci sono persone disposte ad aiutarti ed è anche per questo che ho voluto accettare la proposta di candidarmi: per restituire un po’ di quanto mi è stato dato».