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Il caso

Massa Fiscaglia, un centro di preghiera islamico nell’ex farmacia

Massa Fiscaglia, un centro di preghiera islamico nell’ex farmacia

La struttura individuata dovrebbe essere quella di via XX Settembre

26 aprile 2024
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Massa Fiscaglia L’Islam è la seconda religione del nostro Paese, dopo quella cristiana. Si calcola che i musulmani residenti in Italia siano circa due milioni e si stima che il 33% dei bambini e ragazzi stranieri e di seconda generazione che frequentano le scuole italiane siano di religione musulmana. Anche nel comune di Fiscaglia il numero di stranieri islamici è in aumento ed è sempre più forte l’esigenza per loro di avere un luogo di ritrovo. Non una moschea, ma un centro dove poter pregare, parlare, confrontarsi. Ed un luogo, in realtà, sarebbe già stato individuato a Massa Fiscaglia in via XX Settembre, nei locali della ex farmacia.

Per chi decide di vivere in un Paese diverso da quello di origine, molta importanza hanno anche le comunità medie e piccole sparse sul territorio, non soltanto nelle grandi città: oltre ad occuparsi dei servizi religiosi, aiutano i musulmani stranieri a integrarsi nella società italiana e sono un punto di riferimento da cui partire. Così è per Fiscaglia, dove gli amministratori ormai da qualche tempo stanno lavorando sulla integrazione. Nei mesi scorsi proprio il sindaco Fabio Tosi, numeri alla mano, parlò degli stranieri come una preziosa risorsa: «Accoglienza ed integrazione sono i pilastri del progetto-pilota promosso dal Comune di Fiscaglia ed attuato in co-progettazione con la cooperativa Cidas, per governare il fenomeno migratorio, prevenendo le conseguenze di una gestione fondata sull’indifferenza o sulla mancanza di controlli. Questo è un tema molto sentito, ma divide – ha sottolineato Tosi –, perché ci sono tanti punti di vista diversi. Bisogna agire culturalmente. Il Comune di Fiscaglia conta 8.500 abitanti e secondo i dati Istat nel 2022 la fetta di popolazione straniera era pari all’8,2%, mentre nel 2019 aveva raggiunto il 6, 9%. Oggi sul territorio vivono 29 persone provenienti dall’Europa occidentale, 351 da quella Orientale, 4 dal Medio Oriente, 29 dal continente americano, 132 dall’Asia, 125 dal nord-Africa e 150 dall’Africa centro meridionale. Il progetto massese, grazie ad un finanziamento da 240mila euro annui, avviato nel mese di marzo scorso, ha strappato il terzo posto della graduatoria nazionale». l

An.Bo. e F.G.

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